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CLARA MOSCHINI

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Imballaggi: regolamento Ue bocciato da due Commissioni alla Camera

Pichetto Fratin: "Mette a rischio innovazione, ambiente, occupazione e sviluppo"

Le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati hanno bocciato la proposta di regolamento Ue sugli imballaggi, che vorrebbe vietare la vendita di confezioni monouso dal peso inferiore a 1,5 kg. La maggioranza si è espressa in modo compatto, marcando così un ulteriore - già esistente - punto di divergenza tra Roma e Bruxelles.

Il voto delle due commissioni di Montecitorio "rafforza la posizione tenuta da principio dal governo italiano in sede Ue", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. "La nostra contrarietà è di metodo e di merito: non funziona il veicolo legislativo del regolamento e soprattutto non si può mettere a rischio un sistema efficiente come quello italiano, che dovrebbe piuttosto essere preso ad esempio per vincere la sfida dell’economia circolare. A rischio - spiega il ministro - c’è una filiera di innovatori che tiene insieme tutela dell’ambiente, occupazione e sviluppo. Il nostro obiettivo resta trovare un punto di equilibrio con l’Europa, su basi oggettive e non di contrarietà preconcetta”, conclude Pichetto Fratin.

Secondo Massimo Milani (Fdi), segretario della Commissione Ambiente alla Camera, il decreto imballaggi è "inaccettabile" in quanto non rispettoso del "principio di sussidiarietà per cui si fissa un obiettivo e si lascia agli Stati membri di raggiungerlo nei modi più opportuni". La contraddizione posta in luce dall'onorevole Milani sta principalmente nel fatto che la proposta di regolamento Ue incoraggia il riutilizzo degli imballaggi a scapito del loro riciclo, contrastando "l'esigenza di assicurare una gestione efficiente degli imballaggi e dei rifiuti in quegli Stati membri più in difficoltà nel rispettare la normativa vigente e che rischiano di non raggiungere l'obiettivo generale di riciclaggio degli imballaggi fissato per il 2025".

Un punto ribadito dal capogruppo FdI alla Commissione Ambiente della Camera, Aldo Mattia che sottolinea: "Riteniamo sacrosanto che i vari Stati membri dell’Unione siano liberi di scegliere gli strumenti appropriati a perseguire gli obiettivi della proposta europea”.

Da parte sua, Rachele Silvestri (FdI), membro della stessa Commissione Ambiente, afferma: "Attenderemo che la Commissione europea riveda la sua proposta, anche sulla base di criteri finora trascurati, come gli effetti negativi del riuso tanto sul settore produttivo, quanto per l'inutile dispendio di acqua ed energia".

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