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CLARA MOSCHINI

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Francia. Proteine vegetali: da ora guai a chiamarle carne!

Parigi notifica all'Ue un progetto di decreto che vieterà denominazioni come "bistecca" o "filetto"

La Francia ha notificato all’Unione Europea un progetto di decreto nazionale per vietare l’uso di alcune denominazioni utilizzate per la carne, per prodotti a base di proteine vegetali, come "filetto", "controfiletto", "costata", "lombata", "bistecca", "scaloppina", "grigliata", "costolette", "prosciutto", ecc. La nuova normativa transalpina si pone un obiettivo analogo a quello perseguito dal disegno di legge italiano sulla produzione e la commercializzazione in Italia di alimenti e mangimi sintetici (leggi notizia EFA News). Quest'ultimo, già approvato al Senato, vieta anche l’utilizzo di nomi che fanno riferimento alla carne e ai suoi derivati per prodotti trasformati che invece contengono esclusivamente proteine vegetali.

Il progetto di decreto francese stabilisce l'elenco dei termini il cui uso è vietato per la designazione di prodotti alimentari contenenti proteine vegetali e l'elenco dei termini autorizzati per la designazione di prodotti alimentari di origine animale che possono contenere proteine vegetali e la percentuale massima di proteine vegetali che può essere contenuta nei prodotti alimentari per i quali tali termini sono utilizzati. I prodotti alimentari oggetto del progetto di decreto sono quelli contenenti proteine vegetali o ingredienti di origine non animale contenenti proteine. Infine, il testo prevede sanzioni in caso di violazione delle sue disposizioni.

In questa bozza di decreto il governo tiene conto delle osservazioni del Consiglio di Stato, che aveva ritenuto troppo vago il testo originario. Il nuovo testo, firmato dal primo ministro Elisabeth Borne, dal ministro dell'Economia e delle Finanze Bruno Le Maire e dal ministro dell'Agricoltura Marc Fesneau, comprende un elenco di ventuno termini "il cui utilizzo è vietato per la designazione di prodotti alimentari contenenti proteine vegetali". Se il veto sui termini "paleron", "tendron", "hampe" o "flank steak" non dovrebbe disturbare il settore delle imitazioni di carne, prendere di mira i nomi "steak", "hampe" o "scaloppine" dovrebbe risultare più incisivo.

"Il governo francese è attento alle questioni relative all'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari - si legge sul sito della Commissione Europea -. Al fine di rafforzare la tutela dei consumatori contro l'uso di termini inappropriati per designare i prodotti alimentari, il presente progetto di decreto, elaborato in stretta consultazione con i settori interessati, regolamenta l'uso di alcune denominazioni per gli alimenti contenenti proteine vegetali".

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EFA News - European Food Agency
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