Aceto Balsamico Tradizionale verso riconoscimento Unesco
Inserito dal Mipaaf nell’Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano
![Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop: l'oro nero delle antiche acetaie modenesi](https://www.efanews.eu/resources/big/ef57d3211e6868813c61b7b8b2d8675a.jpg.webp)
“Un ulteriore passo verso un riconoscimento dell’aceto balsamico tradizionale come patrimonio immateriale Unesco, arricchendolo non solo di un ulteriore valore economico e commerciale ma soprattutto andando a metterne in luce il suo valore sociale, culturale, territoriale e di comunità”.
Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, soddisfatto per l’inserimento parte del Ministero delle Politiche agricole e forestali dell’Aceto balsamico tradizionale nell’Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano come elemento de “La tradizione del balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare dell’Emilia centrale”.
La proposta di iscrizione era stata avanzata al Ministero dalla Consorteria dell’Aceto balsamico Tradizionale di Spilamberto (Mo) e dalla Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale Aps di Scandiamo (Re).
L’iscrizione riconosce che l’aceto balsamico tradizionale riveste un significato profondo per i territori di Modena e Reggio Emilia, una tradizione che risale al medioevo, e nel suo tramandarsi nel corso dei secoli è diventata corredo culturale e identitario dei territori. “Si tratta di una consuetudine talmente radicata – aggiunge Mammi - da far sì che siano migliaia le famiglie nei nostri territori che dispongono di una batteria di botticelle per la produzione d’aceto, magari acquistata per celebrare la nascita di qualche bambina o bambino, di modo che la qualità del prodotto nelle botti potesse crescere in parallelo con il proprietario, che si ritrova nell’età adulta un vero e proprio tesoro a disposizione, un patrimonio unico”.
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