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Allevatori: "Basta falsità su di noi"

L'associazione Merche-Umbria interviene in vista di Agriumbria (31 marzo - 2 aprile 2023)

“Per i nostri allevatori la partecipazione ad Agriumbria rappresenta il grande orgoglio di vedere i propri animali in mostra negli spazi di una manifestazione sempre più moderna, dove le razze di bovini da carne col mantello bianco sono le protagoniste indiscusse”.
Così Fabrizio Soro, presidente dell’Associazione Regionale Allevatori Umbria-Marche (Aaum) a pochi giorni dall’inaugurazione della 54ma edizione di Agriumbria, la più ampia rassegna zootecnica italiana in programma dal 31 marzo al 2 aprile 2023 a Bastia Umbra (Pg), che dopo i due anni di stop dovuto alla pandemia, secondo i pronostici è destinata ancora una volta a registrare numeri da record.

Oltre alle razze bovine da carne a mantello bianco, Chianina, Romagnola, Maremmana, Marchigiana e Podolica, la rassegna accenderà i riflettori su altre importanti specie e razze che caratterizzano la zootecnica del Centro e Sud Italia e che godranno di un meritato palcoscenico. Infatti, grazie all’impegno organizzativo profuso da Aaum insieme all’Associazione Italiana Allevatori (Aia), ampio spazio sarà riservato alle bovine da latte di razza Frisona con la partecipazione di alcuni dei migliori esemplari appartenenti a quattro aziende umbre.

“Sarà possibile assistere inoltre alla seconda edizione del Concorso nazionale di arieti della razza ovina Sarda iscritti al Libro Genealogico – continua Soro – a cui si aggiunge la Mostra ovicaprina con una cinquantina di capi di varie razze, quella dei suini di Cinta senese iscritti al Libro genealogico, l’esposizione di cavalli e asini di diverse razze italiane a cui si unisce la Gara di giudizio che coinvolgerà gli studenti dei diversi Istituti Agrari della regione. Non solo. Domenica 2 aprile, ultimo giorno di Agriumbria, si terrà un workshop sull’asciutta selettiva delle bovine da latte che Aaum ha organizzato in collaborazione con Anafibj, l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche e il Servizio di farmacosorveglianza dell’Asl Umbria 1. L’entusiasmo che ha caratterizzato tutta la fase preparatoria di questa importante rassegna è in parte la risposta agli attacchi che ormai con cadenza sistematica vengono rivolti al comparto zootecnico".

"Dalla promozione della carne sintetica all’equiparazione degli allevamenti alle aziende siderurgiche in materia di emissioni il nostro settore è diventato il bersaglio preferito di chi anziché informarsi e documentarsi su come stanno esattamente le cose preferisce fornire informazioni che di valenza scientifica non hanno nulla, e il cui unico scopo è quello di provare a minare un comparto produttivo importante per l’intera economia nazionale e baluardo di un patrimonio dove tradizione e innovazione riescono a sposarsi in un connubio perfetto – afferma il presidente Soro – . La tutela del territorio, la specificità di numerose produzioni agroalimentari, la salvaguardia della biodiversità sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il nostro settore e ai quali noi garantiamo il massimo della nostra professionalità e delle nostre attenzioni. Dipingere gli allevatori e gli allevamenti come uno dei mali assoluti del pianeta è una falsità che noi possiamo e dobbiamo combattere con la forza dei dati scientifici su cui la nostra attività poggia le sue basi”.

L’Associazione Regionale Allevatori Umbria e Marche sta ampliando da alcuni mesi a questa parte la sua base associativa soprattutto in terra marchigiana, dove sta andando avanti con ottimi riscontri la raccolta delle adesioni che potrebbero arrivare a contare a breve un migliaio di aziende associate per oltre 21mila animali tra bovini, da carne e da latte, ovicaprini e suini.

“L’Associazione sta portando avanti una serie di iniziative di carattere formativo sul territorio che stanno incontrando il plauso degli allevatori – sottolinea Fabrizio Soro – segno evidente che il bisogno e la voglia di stare al passo con l’evoluzione dei tempi sia in materia legislativa che di innovazione tecnologica, è molto sentita. Aaum, nel suo ruolo di referente tecnico degli allevatori, è pronta a rispondere a questi bisogni con i suoi servizi e le sue iniziative per una crescita professionale dei suoi associati e la tutela del nostro settore”.

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