"Basta! O ci pensa l'Europa o ci muoveremo da soli". Sbotta così il presidente nazionale di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, dopo l'annuncio che l'Austria ha diramato unilateralmente in questi giorni sul nuovo dosaggio per il transito dei mezzi pesanti al Brennero. Un'ulteriore batosta per la logistica italiana, già compressa dagli aumenti di benzina e gasolio. 

A metà agosto 2023, il governatore del Tirolo austriaco, Anton Mattle, aveva annunciato la conferma per il 2024 del "dosaggio" dei veicoli industriali lungo l’asse del Brennero, con eventuale fermo dei veicoli eccedenti la quota giornaliera al confine di Kufstein. Dopo questo annuncio, il Tirolo ha pubblicato il calendario dei 24 giorni del primo semestre del 2024 in cui adotterà il provvedimento.

Da qui la reazione di Uggè e di Conftrasporto. "Se la Commissione europea non interverrà, come richiesto dal ministro Salvini e dal suo omologo tedesco, per far rispettare uno dei principi costitutivi della Comunità europea, cioè la libertà di circolazione, avvieremo iniziative adeguate per tutelare gli interessi economici del nostro Paese", aggiunge il presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani.

"Mi auguro -dice ancora Uggè- che la Commissione europea trovi una soluzione che ripristini quello che è un diritto, o preveda ristorni economici proporzionati. Intanto si istituiscano da subito controlli adeguati sui mezzi che entrano nel territorio nazionale. L'ambiente è un tema al quale anche l'Italia tiene. Tuttavia, tra le limitazioni austriache, quelle al traforo del Bianco e della Svizzera, l'economia nazionale rischia il tracollo».

"È forse questo che si vuole? -conclude il presidente di Conftrasporto-. Senza far nulla rapidamente questo sarà il risultato. Il nostro Governo non può accettarlo.