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Campari, inizio d'anno in salita per il titolo

Nelle ultime tre sedute l'azione ha perso il 3%: in tre mesi ha lasciato sul terreno il 10%


Continua la via Crucis di inizi anno di Campari in borsa. Oggi il titolo ha perso lo 0,6% a 9,01 Euro: -0,6% anche ieri, giovedì 18 gennaio. Sempre in territorio negativo di è chiusa la seduta di mercoledì 17 gennaio archiviata a -1,8% a 9.06 Euro. Il brand Campari ha avuto un calo di oltre il 10% negli ultimi 3 mesi, segnando una caduta libera preoccupante. Il titolo soffre la revisione al ribasso dei giudizi da parte di alcuni analisti, primo fra tutti RBC che ha tagliato la raccomandazione a "Underperform" da "Sector perform", con una revisione al ribasso del target price a 8,20 euro per azione (dai precedenti 9,40 euro). Stifel ha invece ridotto il prezzo obiettivo a 11,7 euro per azione (dai precedenti 12,3 euro).

L'ultimo trimestre, soprattutto ha deluso le aspettative del mercato. I motivi di questa debacle sono parecchi a partire dall'aumento di capitale con l'emissione di nuove azioni avvenuta in seguito all'acquisizione di Courvoisier. Con una spesa di 1,32 miliardi di dollari (1,22 miliardi di euro), la più grande nella storia del Gruppo, Campari ha aggiunto un nuovo cognac alla sua collezione, acquisendo il marchio Courvoisier da Beam Suntory e aprendo così le porte a un potenziale "quarto asse" di sviluppo insieme agli aperitivi, bourbon e tequila. Un'operazione che, però, il mercato ha classificato come "troppo cara" anche se, dicono gli analisti di Investing.com, comporterà un immediato aumento delle vendite nette pari a 249 milioni di dollari di cui circa il 60% negli Stati Uniti. Inoltre, Campari riceverà anche un magazzino di liquido invecchiato con un valore contabile di 365 milioni al 31 ottobre dell'anno corrente. L'ultimazione dell'operazione è prevista per il 2024.

L'operazione Courvoisier arriva, tra l'altro, in un momento giudicato complesso per il settore. Come riportano gli analisti infatti, i liquori hanno iniziato a essere considerati non più come un lusso accessibile, ma come un lusso che si può evitare. Questo trend è confermato anche da altri segmenti del mercato dei beni di lusso, come lo champagne: nonna caso, Cc sono state meno spedizioni di bottiglie nel 2019 rispetto al 1985. Alcune categorie di prodotti, come la tequila, hanno retto meglio rispetto ad altre, come il cognac e in parte anche il whisky. Tuttavia, gli attuali quattro principali player europei del settore devono affrontare la sfida dei prezzi minimi degli ultimi sei mesi nei mercati finanziari mondiali per le loro azioni. Nonostante una tenuta dei volumi, i consumi sono diminuiti in Europa dopo il terzo trimestre, probabilmente a causa della potenziale recessione economica in arrivo. Ciò ha portato a un accumulo di scorte per alcune categorie di prodotti, causando preoccupazioni per il futuro del settore. Inoltre, non ultimo c'è ancora grande preoccupazione per l'aumento dei prezzi del vetro, che potrebbe incidere sulla marginalità delle aziende.

Il futuro del settore non sembra promettente a breve termine e il titolo è attualmente valutato a un alto multiplo di utili: ben 28.77 volte l'utile netto per azione. Ciò che, secondo gli analisti, rende ancora più difficile l'acquisto del titolo. 

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EFA News - European Food Agency
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