Crisi elettrodomestici, anche il colosso tedesco Miele licenzia
Tagli dei costi, delocalizzazione (in Polonia) e riduzione di 2.700 occupati
Ormai ci stiamo facendo il callo: quando un'azienda comunica che ha deciso di varare un programma di "efficientamento", con la mente andiamo subito a tradurre che ha in programma dei licenziamenti. Non fa eccezione un gigante dell'elettrodomestico come la tedesca Miele, che dal quartiere generale di Gütersloh, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ha comunicato il varo del Miele Performance Programme il quale "attraverso iniziative di crescita e riduzioni dei costi" dovrebbe "generare un effetto complessivo di circa 500 milioni di Euro". Tradotto significa: riduzione di costi e, dunque, di personale. Il motivo è sempre la crisi del mercato dell'elettrodomestico, quella che sta portando sull'orlo dell'abisso altri colossi come Electrolux e Whirlpool.
"Anche il Gruppo Miele ha risentito del crollo globale della domanda di elettrodomestici e del drastico aumento dei prezzi sul fronte dei costi -spiega il comunicato della società tedesca-. Per adottare contromisure a lungo termine, è stato avviato un programma completo per migliorare ulteriormente le strutture, i processi e le voci di costo". E così ieri la direzione ha annunciato ai dipendenti che "entro il 2026 sarà possibile ottenere un ulteriore margine di manovra finanziario di circa 500 milioni di Euro. Più di due terzi di questo margine di manovra saranno realizzati grazie a miglioramenti sul fronte delle vendite o alla riduzione dei costi dei materiali e del personale; tuttavia, è inevitabile anche una sostanziale riduzione dei costi del personale. Di conseguenza, in tutto il mondo potrebbero andare persi o essere delocalizzati fino a 2.700 posti di lavoro. L'implementazione dovrebbe essere il più possibile socialmente responsabile".
"Oltre alla fine della situazione economica eccezionale causata dal coronavirus, le conseguenze economiche della guerra in Ucraina hanno avuto un impatto particolare -prosegue il comunicato dell'azienda-. E a differenza dei precedenti rallentamenti del mercato, questo è particolarmente evidente nel segmento premium. In questo contesto, le vendite preliminari del Gruppo Miele sono diminuite di circa il 9%: in termini di unità vendute, il deficit rispetto all'anno precedente è circa il doppio. Non ci sono segnali di un'imminente ripresa dei mercati. Allo stesso tempo, l'elevata inflazione sta portando a costi significativamente più alti sul fronte degli acquisti, ad esempio per i materiali e l'energia, oltre che per i costi di manodopera".
"Quello che stiamo vivendo non è un calo temporaneo dell'economia, ma un cambiamento duraturo delle condizioni generali che ci riguardano, a cui dobbiamo adattarci", ha dichiarato la direzione del gruppo Miele in un'informativa interna ai dipendenti. "L'azienda -sottolinea la nota- agirà quindi in modo rapido e deciso per uscire rafforzata da questa situazione difficile".
Il quadro di riferimento, dicono dalla Germania, è costituito da un'iniziativa sui costi e sull'efficienza a livello di gruppo, denominata "Miele Performance Programme", che si concentra su strutture, processi e voci di costo in tutti i settori. "Per garantire una redditività sostenibile -spiega la nota-, entro il 2026 si dovrà sfruttare un ulteriore margine di manovra finanziario di circa 500 milioni di Euro, di cui oltre due terzi deriveranno da miglioramenti sul fronte delle vendite e da una riduzione dei costi dei materiali e del personale".
"Anche i costi del personale devono essere oggetto di significativi risparmi -sottolinea il comunicato della società-, dopo che negli anni di forte crescita dal 2019 è stata accumulata una notevole quantità di competenze e capacità aggiuntive. Tuttavia, gli adeguamenti sono ormai inevitabili in risposta alla mutata situazione di mercato". Secondo la pianificazione attuale, ciò potrebbe potenzialmente interessare fino a 2.000 posti di lavoro in tutto il mondo, principalmente in aree indirette, cioè non su macchine di produzione e linee di assemblaggio.
Inoltre per affromntare una concorrenza che si fa sempre più agguerrita, di fatto basata sui prezzi, la business unit Laundry sta lavorando a una strategia di prodotto ancora più orientata al cliente, a un marketing più efficace e a una riduzione della complessità. Tradotto ciò significa che, come comunica l'azienda, "per motivi di costi è inevitabile trasferire altre parti della produzione di lavatrici da Gütersloh e dalle aree correlate alla produzione, nello stabilimento Miele di Ksawerów, in Polonia".
"In base alle trattative con i rappresentanti dei lavoratori -dice il comunicato- si prevede che quasi tutte le lavatrici domestiche saranno assemblate a Ksawerów in fasi successive fino al 2027. Ciò comporterebbe la graduale eliminazione di circa 700 posti di lavoro nello stabilimento di Gütersloh. Le parti rimanenti della produzione di elettrodomestici, come il reparto presse, la fonderia e la lavorazione dei pezzi stampati, non saranno interessate da questo provvedimento, ma rimarranno a Gütersloh per il momento. Questo vale anche per l'assemblaggio di lavasciuga e di piccole macchine commerciali".
Sommando le misure descritte, verrebbero potenzialmente colpiti 2.700 degli attuali 23.000 posti di lavoro. "Si tratta di misure serie e siamo consapevoli che questo colpirà duramente molti colleghi", dice la direzione. "Tuttavia -aggiunge la nota-, questo è l'unico modo per condurre Miele verso un futuro di successo, come azienda familiare forte e indipendente, con un'attenzione costante ai prodotti premium e la necessaria redditività in tutti i settori".
Non è ancora chiaro quali aree possano essere interessate dai tagli al personale e in che misura, poiché i dettagli dovranno essere finalizzati e negoziati con le parti sociali nei prossimi mesi. Nell'anno del suo 125° anniversario, un altro obiettivo dichiarato è quello di concentrarsi nuovamente sulla crescita. "Miele -conclude la nota- continuerà a investire costantemente nei suoi progetti strategicamente importanti. Tra gli esempi attuali vi sono lo sviluppo di nuove generazioni di prodotti, la costruzione di un ulteriore stabilimento negli Stati Uniti, l'acquisizione completa dello specialista delle griglie Otto Wilde e la prevista joint venture con Metall Zug AG per rafforzare la tecnologia medica di Miele".
EFA News - European Food Agency