Saputo, shock in Usa: chiude 6 stabilimenti dopo trimestrale deludente
Il fatturato sale dell'1,7% ma calano ebitda (-3,3%) e utile netto: chiusure previste entro inizio 2025
Non è passato nemmeno un mese dal cambio della guardia che, in casa del colosso lattiero caseario canadese Saputo, ha portato all'avvicendamento tra Lino A. Saputo jr, figlio del patron Lino Saputo, e Carl Colizza nuovo ceo (vedi articolo EFA News) che arrivano subito le prime novità "poco gradite". Il nuovo amministratore delegato del gigante lattiero-caseario, che fa capo alla famiglia proprietaria, tra l'altro, del Bologna Calcio, ha infatti dichiarato agli analisti che 6 dei suoi impianti statunitensi saranno chiusi “all'inizio dell'anno solare 2025”.
Inizia così, dunque, l'era Colizza, attuale presidente e direttore operativo della divisione Nord America di Saputo, già annunciato come nuovo presidente e amministratore delegato dell'azienda. Proprio lui, nella call con gli analisti dopo la presentazione dei risultati trimestrali pochi giorni fa, ha specificato, riguardo alle chiusure, che gli impianti di Belmont, nel Wisconsin, e di Big Stone, nel South Dakota, sono già stati chiusi, mentre la chiusura precedentemente annunciata dell'impianto di Lancaster, ancora nel Wisconsin, e di quello di Bardsley, a Tulare, in California, avverrà entro la fine del primo trimestre. Saranno chiusi anche gli impianti di Green Bay, sempre nel Wisconsin, e South Gate, in California. Non è stato rivelato il numero totale di posti di lavoro interessati da queste chiusure.
Colizza ha dichiarato che le chiusure “contribuiranno a ridurre i costi duplicati della nostra rete e continueranno a ottimizzare lo scenario di Franklin, nel Wisconsin, che è la struttura principalmente al centro dell'assorbimento di questo consolidamento”. L'azienda ha comunque confermato di essere impegnata in diversi progetti di capitale per sostenere la sua crescita negli Stati Uniti: tra questi, la creazione di nuovi impianti e l'aggiunta di capacità per supportare le principali categorie di prodotti. Questi progetti, tra cui un nuovo impianto di taglio e avvolgimento automatizzato a Franklin, sono "pienamente operativi" o in fase di “ramping up”, cioè di incremento, e saranno pienamente operativi nei prossimi mesi.
Intanto sono stati divulgati i risultati del quarto trimestre dell'anno fiscale 2024 chiuso al 31 marzo 2024 con ricavi a 4,545 miliardi di dollari, in rialzo dell'1,7% (o 77 milioni di dollari in più) rispetto a un anno prima. L'utile netto è stato di 92 milioni di dollari e l'eps (base e diluito) di 0,22 dollari, in calo rispetto a 159 milioni di dollari e 0,38 dollari. L'ebitda rettificato è stato di 379 milioni di dollari, con un calo del 3,3% (o 13 milioni di dollari). L'utile netto rettificato è stato di 156 milioni di dollari, in calo rispetto ai 196 milioni di dollari: forte generazione di cassa dalle attività operative, pari a 371 milioni di dollari.
"L'anno fiscale 2024 è stato un anno di continua resistenza -sottolinea Lino A. Saputo, presidente e amministratore delegato alla sua ultima uscita ufficiale prima del nuovo incarico nell'azienda di famiglia-. I nostri risultati finanziari hanno rispecchiato la nostra capacità di mantenere la rotta anche in un contesto macroeconomico dinamico, caratterizzato dalla volatilità dei prezzi delle materie prime, da un consumatore sfiduciato e da continue pressioni inflazionistiche. È stato anche un anno di continui progressi: dopo tre anni di investimenti e di ottimizzazione della nostra rete globale, abbiamo completato la maggior parte dei principali progetti di capitale previsti dal nostro Piano strategico globale e stiamo avviando la produzione commerciale in molti dei nostri impianti".
“Nel quarto trimestre -aggiunge Saputo- abbiamo ottenuto una solida performance, nonostante l'impatto negativo di 61 milioni di dollari dei fattori di mercato Usa e 15 milioni di dollari di costi operativi doppi nel nostro settore USA. Guardando all'anno fiscale 2025, non possiamo che essere ottimisti. Le materie prime lattiero-casearie, pur essendo ancora volatili, stanno migliorando e noi stiamo attuando il nostro Piano strategico globale. Abbiamo già iniziato a vedere i benefici nei risultati dei nostri principali progetti di capitale, e ci aspettiamo che aumentino per tutto l'anno fiscale 25 e accelerino nell'anno fiscale 26".
Infine, sulla base dei conti registrati, gli analisti hanno chiesto al prossimo ad Colizza di quantificare l'aumento dell'ebitda per il 2024 proprio grazie alle iniziative intraprese o in programma, tra cui quelle di chiudere gli stabilimento. “Le iniziative annunciate in precedenza negli Stati Uniti ammontavano a quasi 200 milioni di dollari, più precisamente 145,2 milioni di dollari -spiega Colizza-. Sulla base di quanto abbiamo appena condiviso, ciò si tradurrebbe in un risparmio di circa 100 milioni di dollari, come prevediamo di vedere entro la fine dell'anno fiscale 2025”.
EFA News - European Food Agency