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Crisi idrica e sicurezza dei fiumi: Sicilia chiude gli accordi

Garantita l'irrigazione nelle zone in difficoltà dell'agrigentino, in sicurezza i corsi d’acqua del trapanese

Giornata importante per l'ambiente in Sicilia. Sono stati, infatti, conclusi due accordi fondamentali, uno che riguarda la crisi idrica, l'altro la sicurezza dei fiumi. Per quanto riguarda la crisi idrica, il presidente della Regione Renato Schifani ha sottolineato che è stato trovato un accordo per l'irrigazione nelle zone più in difficoltà dell'Agrigentino: acqua per l'irrigazione di soccorso anche per i territori non serviti dal Consorzio di bonifica Agrigento 3. 

La decisione è stata presa oggi nel corso di una riunione alla prefettura di Agrigento, fortemente voluta dalla Regione Siciliana. "Si risolve in positivo -dice il governatore- una diatriba che ha visto contrapposti Comuni e agricoltori in una situazione che però è di emergenza per tutti. Grazie al lavoro svolto dai dirigenti generali del dipartimento regionale Tecnico, Duilio Alongi, e del dipartimento regionale Agricoltura, Dario Cartabellotta, siamo riusciti a trovare celermente una soluzione ai problemi sollevati dai Comuni di Villafranca Sicula, Burgio e Caltabellotta, dell'Agrigentino".

Regione, Prefettura, sindaci e rappresentanti delle aziende agricole e di Enel, che gestisce le dighe Prizzi e Grammauta, hanno concordato sui quantitativi d'acqua spettanti a ciascun Comune, sia per i territori consorziati sia per quelli liberi. "In una situazione di emergenza idrica grave come quella che sta vivendo la Sicilia -prosegue Schifani- non ci sottraiamo agli appelli che ci giungono dalle categorie maggiormente colpite, come quella degli agricoltori. Stiamo lavorando contemporaneamente sulle richieste più urgenti e su soluzioni più a lungo termine".

Per quanto concerne la sicurezza dei fiumi, hanno preso il via gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua presenti nei territori di Misiliscemi, Paceco e Trapani finalizzati "a prevenire eventuali esondazioni ed evitare il ripetersi di quanto avvenuto nell’ottobre del 2022, quando l’area fu allagata a seguito delle eccezionali piogge".

Gli interventi, che complessivamente per i corsi d’acqua ricadenti nelle province di Palermo e Trapani ammontano a circa 2 milioni di Euro stanziati dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, sono il frutto della convenzione firmata con l’Ente di sviluppo agricolo, che diventa, così, soggetto attuatore e dovrà occuparsi della realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua.

Su disposizione del segretario generale dell’Autorità di bacino, gli interventi prendono avvio dai corsi d’acqua dell’area del Trapanese già duramente colpito da eventi alluvionali. I lavori consisteranno nella “trinciatura” (lo sminuzzamento meccanico) della vegetazione presente negli alvei e nella risagomatura delle sponde, laddove necessario, in modo da regolarizzare il deflusso delle acque anche in regime di piena.

I primi interventi hanno riguardato il “Canale della Duchessa”, per un tratto di circa 3,5 chilometri; si proseguirà, poi, lungo il fiume Verderame, per poco meno di 7 chilometri e, quindi, lungo il fiume Baiata, per altri 4 chilometri.

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