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In Svizzera in guerra sui tappi Ue: Rivella dice no

L'azienda di bevande gassate si schiera contro l'imposizione Ue in territorio svizzero

Non c'è solo l'Italia che esprime il suo dissenso ai tappi di plastica imposti dalla Ue da pochi giorni (leggi EFA News). Anche la solitamente placida Svizzera ha deciso di schierasi contro la direttiva europea che impone alle bottiglie di pet che dovranno d'ora in poi presentare i cosiddetti tethered caps, o tappi solidali, i famigerati tappi che non si staccano. 

Ebbene a Lucerna, in Confederazione elvetica, c'è una società che ha deciso dire no: non modifica i suoi prodotti. Parliamo di Rivella azienda molto celebre in Svizzera dove dal 1952 produce bevande gassate create con il siero di latte bovino. La società ha fatto saper di essersi affidata ai nuovi cappucci per le bevande esportate verso Francia e Lussemburgo: quelle dirette verso il mercato svizzero, invece, rimarranno invariate. 

"I consumatori sono piuttosto critici nei confronti dei nuovi tappi, percepiti come fastidiosi se si beve direttamente dalla bottiglia", sottolineano dalla società secondo quanto riporta il Corriere del Ticino. Questo "disagio" ha spinto Rivella a non uniformare la propria produzione, facendo per la Svizzera un'eccezione. Questo anche perché, dicono dalla società, "in Svizzera i tappi delle bevande non vengono buttati via con noncuranza: insieme alle bottiglie vuote in PET, vengono raccolti e riciclati". 

Dalla parte della società elvetica sembra esserci anche PET-Recycling Svizzera: fondata nel 1990, dall’entrata in vigore dell’Ordinanza sugli imballaggi per bevande (OIB) si occupa della raccolta delle bottiglie per bevande in PET. Oggi mette a disposizione una rete di punti di raccolta di bottiglie per bevande in PET in tutto il territorio svizzero. L'associazione, dicevamo, evidenzia qualche dubbio, o meglio qualche perplessità, sull'iniziativa europea e, in qualche modo, appoggia Rivella.

"L'obiettivo principale della misura Ue è ridurre il littering causato da tappi e anelli -spiega il portavoce di PET-Recycling Svizzera Remo Linggi-. Noi accogliamo favorevolmente in linea di principio le misure che prevengono il littering. Tuttavia, se questo obiettivo potrà essere raggiunto, si vedrà solo quando i nuovi tappi saranno ampiamente utilizzati. Per questo motivo, attualmente non è possibile valutare se un obbligo del genere sarebbe utile per la Svizzera".

Linggi loda la proverbiale diligenza svizzera che, dice, sembra rendere superflua l'introduzione dei tappi solidali. Anche se, ribadisce, il futuro potrebbe riservare qualche sorpresa, soprattutto se i dati europei dovessero testimoniare la piena efficacia dei tethered caps. "Seguendo il motto 'Schiaccia e tappa' in Svizzera le bottiglie in PET sono sempre state raccolte insieme ai tappi -conferma Linggi-. Di conseguenza, già oggi la maggior parte delle bottiglie arriva agli impianti di riciclaggio insieme ai tappi: il tasso di riciclaggio è superiore all'83%. I conteggi dei rifiuti in Svizzera non fanno temere che tappi e anelli delle bottiglie in PET rappresentino un grande problema di littering. In UE, invece, i tappi sono stati identificati nei conteggi dei rifiuti come un problema ambientale, lo testimonia un recente resoconto della Commissione europea".

Membro di PET-Recycling Switzerland, Rivella ha spiegato che negli impianti di riciclaggio tappi e bottiglie vengono separate per essere riciclate separatamente e il tasso con cui le due parti arrivano insieme nelle discariche è già, sul territorio elvetico, parecchio elevato. "La Svizzera sta ottenendo ottimi risultati rispetto agli standard internazionali e lavoriamo da anni con PET Recycling per garantire che il maggior numero possibile di bottiglie vuote rientri nel ciclo di riciclaggio", dicono da Rivella. 

Fc - 42245

EFA News - European Food Agency
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