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UK, il nuovo governo contro il beverage analcolico?

Vuole estendere la tassa sulle bevande, sulla scorta di una ricerca sulla sugar tax

Il governo laburista sembra non perdere tempo e, almeno in tema food and beverage, mette sul tavolo le prime decisioni. Almeno così sembra stando alle indiscrezioni secondo cui il nuovo governo di Sir Keir Starmer, che ha designato all'incarico di ministro dell'Alimentazione Steve Reed, esorta a considerare l'estensione del campo di applicazione della tassa sulle bevande analcoliche nel Regno Unito.

Tutto nasce da una recente ricerca pubblicata il 9 luglio scorso dal Journal of epidemiology and community health (JECH), pubblicata sul British medical journal: il report analizza i risultati della tassa sullo zucchero applicata alle bevande analcoliche nel Regno Unito e sembra abbia suggerito al nuovo governo laburista di ampliare la portata dell'imposta. Parliamo della cosiddetta tassa sull'industria delle bevande analcoliche (SDIL), introdotta sei anni fa per incoraggiare i produttori a ridurre il contenuto di zucchero nel tentativo di diminuire i casi di diabete di tipo 2, le malattie cardiache e la carie, e di ridurre i tassi di obesità, in particolare nei bambini.

Analizzando gli effetti della tassa sulle bevande zuccherate dopo la sua attuazione, lo studio in questione ha rilevato che l'assunzione di zuccheri liberi o aggiunti è diminuita di 3 grammi per gli adulti e di 5,2 grammi per i bambini. Il rapporto JECH ha osservato che: "l'SDIL britannico, cioè la tassa sulle bevande, è stata associata a riduzioni significative del consumo di zuccheri liberi dalle bevande analcoliche e nell'intera dieta e rafforza le ricerche precedenti che indicavano una riduzione degli acquisti. Queste prove dovrebbero essere utilizzate per informare la politica quando si estendono o si prendono in considerazione altre strategie di riduzione dello zucchero".

La ricerca è basata su campioni di ragazzi di età inferiore ai 19 anni e di adulti di età superiore ai 18 anni, ha rilevato che il consumo di zucchero nell'intera dieta è diminuito rispettivamente di 4,8 g e di 10,9 g. "I risultati del nostro studio sono incoraggianti e dimostrano che l'imposta sull'industria delle bevande analcoliche nel Regno Unito è legata a una riduzione significativa dell'assunzione giornaliera di zucchero negli adulti e nei bambini, sottolinea Nina Rogers, autrice principale dello studio e appartenente alla Scuola di Medicina Clinica dell'Università di Cambridge.

Secondo indiscrezioni, dunque, basandosi sullo studio, il nuovo governo britannico potrebbe estendere la tassa ad altre bevande attualmente esenti ad alto contenuto di zucchero ma anche ad alcuni alimenti: potrebbe perfino, dicono alcuni, valutare la possibilità di ristrutturare l'imposta in modo da applicare un'aliquota per grammo di zucchero/100 ml piuttosto che un prelievo basato su una soglia stabilita.

Tutto questo anche perché, nel Regno Unito, l'assunzione di zucchero rimane al di sopra dei livelli raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), stabiliti in massimo 50 grammi di zucchero al giorno e in 35 grammi per i bambini di età compresa tra 4 e 6 anni e in 42 grammi per quelli di età compresa tra 7 e 10 anni.

Il JECH, invece, suggerisce che il consumo di zuccheri aggiunti nel Regno Unito è ancora "ben al di sopra del massimo giornaliero raccomandato, sebbene i livelli siano diminuiti nell'ultimo decennio": l'assunzione tra gli adolescenti è di circa 70 grammi al giorno. "Le bevande zuccherate -spiega la ricerca- costituiscono una delle principali fonti di zucchero libero nella dieta del Regno Unito e sono la più grande fonte singola per i bambini di età compresa tra 11 e 18 anni, dove rappresentano circa un terzo dell'assunzione giornaliera di zucchero".

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EFA News - European Food Agency
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