Cointreau, originale edizione di spirits agli agrumi
Prima Citrus Series, collezione super-limitata /Gallery
Di per sé un vero e proprio evento: perché è la prima volta che Cointreau (facente parte del gruppo Rémy Cointreau dopo la fusione nel 1990 con Rémy Martin, 1,2 miliardi di Euro di fatturato 2024, con un export del 40% verso Asia e Pacifico, 38% Americhe e 22% Europa, Medio Oriente e Africa) dà vita ad un nuovo prodotto nei suoi 175 anni di storia. Da quando cioè i fratelli Eduard-Jean e Adolphe Cointreau fondarono la loro distilleria in quel di Angers, nella regione dei Paesi della Loira: per poi creare nel 1875 il celeberrimo liquore triple sec a base di scorze di arance amare e dolci, ingrediente base di oltre 500 cocktail e conosciuto ormai nei quattro angoli del globo (come le facce della sua bottiglia ambrata, ideata ispirandosi al mondo della parfumerie). Un prodotto venduto in 18 milioni di pezzi principalmente in USA, Regno Unito, Francia, Spagna, Australia e Cina, rappresentando, quale brand principale del settore liquers e spirit del gruppo, il 14,6% del fatturato totale.
Insomma, un’opera prima, quella di Citrus, a tutti gli effetti, più vicina ai distillati bianchi (come gin e vodka) che ai liquori, frutto di un accorto processo di doppia distillazione. La cui mission è quella di celebrare le diverse potenzialità aromatiche degli agrumi, tanto care alla Maison. Che fin da fine ‘800 decise non a caso, grazie ai suoi fondatori, di valorizzare un frutto all’epoca raro e prezioso come l’arancia.
A dare inizio alla serie il distillato di Pomelo di Corsica, realizzato con i pomeli IGP dell’isola, e cioè con quei citrus maxima, ricchissimi di aromi, facenti parte delle specie primarie da cui hanno avuto origine tutti gli agrumi oggi conosciuti. Frutti espressione del locale terroir mediterraneo e di pratiche agricole antiche e sostenibili.
Ma come nasce l’idea di questo nuovo, primissimo prodotto? “Il merito è tutto della nostra Master Distiller Carole Quinton”, spiega Simona Grossi, brand manager Cointreau, “che ha voluto modernizzare il marchio dando vita a un distillato artigianale di altissima qualità. Confezionato in una bottiglia dall’aspetto sobrio, senza imballo aggiuntivo e di facile maneggevolezza per i bar tender. Il suo valore aggiunto? L’essere realizzato con pomeli di un solo raccolto di un solo frutteto, a garanzia dell’unicità uniforme degli aromi”.
E infatti, individuati dopo anni di ricerche, i pomeli dalle bucce giallo-aranciate e il giusto rapporto zucchero-acidità, provengono tutti da un agrumeto di Aléria di proprietà del frutticoltore Jean-Dominique Valentini, sulla costa orientale della Corsica. Ultima latitudine dell'emisfero settentrionale favorevole alla coltivazione di arance&co, grazie ad inverni miti, estati secche e precipitazioni costanti per tutto l'anno.
Qui gli agrumi raccolti a mano al culmine della maturazione per coglierne la massima essenza vengono prima sbucciati e poi trasportati ad Angers per la lavorazione: in un mix di sapienza colturale e distillatoria che permette di trasfondere gli aromi agrumati dal frutteto al bicchiere.
Insomma per Cointreau un upgrade al passo con i tempi, in accordo con i piani di sostenibilità già messi in atto dalla Maison: visto che il Cointreau Citrus fresco e vivace, brillante e succoso, è anche completamente vegano, realizzato senza aromi e coloranti artificiali e confezionato in bottiglie con il 60% di vetro riciclato, riciclabili al 100%.
EFA News - European Food Agency