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CLARA MOSCHINI

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L'Ue vuole la rivoluzione del packaging

Comunicato della Commissione europea sulla proposta di nuovo regolamento imballaggi

Difficile far chiarezza, in questo momento, su un argomento così complesso come la proposta dell'Ue per mettere fine allo spreco di imballaggi, promuovere il riutilizzo e il riciclaggio nell'orbita del Green Deal europeo. Fatto sta che, ognuno per suo conto, tende a contestare il nuovo regolamento con cui la Commissione europea vorrebbe far fronte alla crescente fonte di rifiuti e alla frustrazione dei consumatori. 

Vediamo di capire qualcosa in più, citando direttamente la Commissione. In media, dice il comunicato dell'Ue, ogni europeo produce quasi 180 chili di rifiuti di imballaggio all'anno che sono tra i principali prodotti che impiegano materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell'Ue sono, infatti, destinati proprio al packaging. "Se non si agisce entro il 2030 -sostiene l'Ue- il continente registrerebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti di imballaggio e addirittura del 46% per i rifiuti di imballaggio di plastica".

"Le nuove norme -spiega l'Ue- intendono mettere fine a questa tendenza. Per i consumatori, tali norme garantiranno opzioni di imballaggio riutilizzabili, elimineranno gli imballaggi superflui, limiteranno gli imballaggi eccessivi e determineranno etichette chiare a sostegno di un corretto riciclaggio. Per l'industria, creeranno nuove opportunità commerciali, in particolare per le piccole imprese, ridurranno la necessità di materiali vergini, aumenteranno la capacità di riciclaggio dell'Europa rendendola anche meno dipendente da risorse primarie e da fornitori esterni e metteranno il settore sulla buona strada per conseguire la neutralità climatica entro il 2050".

La proposta di revisione della legislazione Ue persegue tre obiettivi principali: prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio; ridurne la quantità; imporre restrizioni agli imballaggi inutili e promuovere soluzioni riutilizzabili e ricaricabili. In secondo luogo promuovere il riciclaggio di alta qualità ("riciclaggio a circuito chiuso") rendendo tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell'Ue riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Infine ridurre il fabbisogno di risorse naturali primarie e creare un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, aumentando l'uso della plastica riciclata attraverso obiettivi vincolanti. 

"Entro il 2030 -scrive l'Ue nel comunicato- le misure proposte dovrebbero ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dagli imballaggi a 43 milioni di tonnellate rispetto alle 66 milioni di tonnellate di emissioni che verrebbero liberate se la legislazione non fosse modificata; si tratta di una riduzione che equivale grossomodo alle emissioni annue della Croazia. Il consumo di acqua si ridurrebbe di 1,1 milioni di m3. I costi dei danni ambientali per l'economia e la società si ridurrebbero di 6,4 miliardi di Euro rispetto allo scenario di base per il 2030". 

Cinque, infine, sono i punti cardine della nuova legislazione:

  1. L'obiettivo principale è ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite per Stato membro del 15% rispetto al 2018 entro il 2040. 
  2. Le imprese dovranno offrire ai consumatori una determinata percentuale dei loro prodotti in imballaggi riutilizzabili o ricaricabili: ad esempio, per i cibi e le bevande da asporto o per le consegne relative al commercio elettronico. 
  3. Per affrontare il problema degli imballaggi inutili saranno vietati, ad esempio, quelli monouso per cibi e bevande consumati all'interno di ristoranti e caffè, quelli monouso per frutta e verdura, flaconi in miniatura per shampoo e altri prodotti negli hotel. 
  4. Molte misure sono volte a rendere gli imballaggi totalmente riciclabili entro il 2030; ciò include la definizione di criteri di progettazione, la creazione di sistemi vincolanti di vuoti a rendere su cauzione per le bottiglie di plastica e le lattine di alluminio.
  5. Vi saranno, inoltre, tassi vincolanti di contenuto riciclato che i produttori dovranno includere nei nuovi imballaggi di plastica.
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EFA News - European Food Agency
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