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CLARA MOSCHINI

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Ancora polemiche su Fileni

Oltre a rischiare la certificazione B Corp: contro la società anche le associazioni bio

È sempre più nella bufera Fileni dopo il servizio messo in onda da Report che accusava l'azienda di violare le norme sul bio e di maltrattare i suoi polli. Adesso è a rischio la certificazione B Corp rilasciata dall'ente certificatore B Lab. 

L’ente ha fatto sapere che, prima della messa in onda dell’inchiesta in televisione, “a seguito di una segnalazione formale ricevuta negli scorsi mesi attraverso il modulo di reclamo sulla Certificazione B Corp (B Corp Certification Complaint Form) e all’uscita di alcuni articoli riguardanti l’azienda in questione, è stato dato il via a una revisione ufficiale delle accuse a Fileni”. 

A schierarsi contro Fileni anche AssoBio che, in una nota ufficiale, dichiara testuale: "alla luce di quanto è stato messo in evidenza dal servizio giornalistico andato in onda il giorno 9 gennaio AssoBio, di cui il gruppo Fileni è socia, ha aperto un’ampia riflessione interna che terrà conto degli interventi chiarificatori da parte dell’Azienda socia, degli accertamenti degli organismi di controllo e delle autorità competenti" 

L’associazione ringrazia Massimo Fileni, vicepresidente dell’azienda nonché consigliere di Assobio, il quale, "nel rispetto dello Statuto e del Codice etico dell’associazione, ha deciso di autosospendersi momentaneamente dal suo ruolo di membro del Consiglio direttivo per consentire una serena ed adeguata analisi della situazione”. 

Lungi dall'essere ancora terminati i guai per l'azienda marchigiana, ecco che arriva la presa di posizione di Sara Tomassini, presidente del distretto biologico Terre Marchigiane, costituito in provincia (la stessa dove è nata Alce nero, precursore del mangiare biologico) che vede al suo interno tantissimi produttori. Tomassini ha inviato una lettera a Giovanni Girolomoni, presidente del biodistretto della Regione Marche, per chiedere “che la Fileni si autosospenda temporaneamente dal distretto unico, fino a quando non vengano accertati i fatti”.

Nella sua lettera la rappresentante pesarese sostiene: "L’inchiesta di Report ha dato corso a non poche conseguenze, tra cui il turbamento dell’opinione pubblica tutta, in particolare dei cittadini che credono nel biologico. Dopo le posizioni di Ccpb e B Corp, anche Assobio ha comunicato l’autosospensione di Fileni dal consiglio direttivo e a breve altri enti sembra si muoveranno su questa linea".

"Le Marche -dice Tomassini- hanno partecipato all’expo di Dubai dichiarando: siamo il più grande distretto biologico d’Europa, e ci presentiamo in anteprima modello unico e diversificato di agricoltura biologica. È facile, dunque, che la situazione si ripercuota pesantemente su tutto il comparto biologico marchigiano e sull’immagine della regione". 

Una delle accuse sollevate da Report contro Fileni faceva riferimento ad alcuni stabilimenti inattivi o fatiscenti che, però, sarebbero certificati come adatti alla produzione biologica. L’ente di certificazione bolognese Ccpb, in una mail alla redazione del programma Tv (riportata da GreenPlanet e richiamata dal sito Alimentando.info), ha fatto alcune osservazioni. 

“Avete affermato che i capannoni presenti a Maiolo (Rn), attualmente fatiscenti ed inattivi, sarebbero stati inclusi nel detto Documento Giustificativo, così attestandone l’attuale impiego nella produzione biologica avicola -dice una nota di Ccpb-. Così non è. Quel Documento infatti non indica stabilimenti avicoli presenti nel Comune di Maiolo (Rn), bensì terreni che sono attualmente ed effettivamente condotti con metodo biologico dalla società. Gli unici stabilimenti con destinazione avicola inseriti in quel documento sono invece quelli di Borghi (Fc) e non quello (inattivo, come detto) di Maiolo (Rn)".

Ricordiamo che, con l’aiuto di video girati dalla Lav, la Lega antivivisezione, l’inchiesta di Report indagava fondamentalmente su tre aspetti dell’operato di Fileni: il maltrattamento degli animali, i dubbi sul rispetto dei severi standard del bio e le problematiche ambientali legate alla presenza degli allevamenti intensivi sul territorio.

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