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CLARA MOSCHINI

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Inflazione frena ma associazioni temono speculazione

Assoutenti: "Carta governo Meloni non basta, si facciano panieri salva-spesa"

Coldiretti evidenzia l'aumento del prezzo della frutta (+8,3%) e della verdura (+17,8%) e del consumo di entrambe (+20%).

La frenata dell’inflazione è indubbiamente un bene, ma è evidente che qualcosa non torna sul fronte di alimentari e carrello della spesa. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat (leggi notizia EFA News).

“Nonostante il crollo dell’energia e la riduzione dei prezzi energetici certificata anche dall’Istat, i listini dei prodotti alimentari salgono a giugno del +0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi ad un +11% su base tendenziale. Quelli “non lavorati” aumentano addirittura del +0,8% rispetto a maggio, quando in realtà ci si attendeva una diminuzione - spiega il presidente Furio Truzzi -. Una famiglia con due figli, a parità di consumi, si ritrova così a spendere +846 euro annui solo per l’acquisto di cibi e bevande, +620 euro la famiglia “tipo”. Aggravi di spesa che dimostrano come la carta “Dedicata a te” varata dal Governo per aiutare le famiglie meno abbienti nella spesa quotidiana, non possa bastare”.

“Il rischio concreto è che nel comparto degli alimentari possano celarsi speculazioni tese a mantenere elevati i listini al dettaglio, a tutto danno dei consumatori – prosegue Truzzi – Per tale motivo alla luce dei dati odierni dell’Istat sollecitiamo il governo Meloni ad accogliere la richiesta delle associazioni dei consumatori e di Assoutenti di varare sul territorio panieri “salva-spesa” con prodotti di prima necessità venduti a prezzi calmierati, in accordo con commercianti, produttori e Gdo, in modo da sostenere le famiglie in difficoltà consentendo loro di mettere il cibo in tavola senza subire salassi”.

Da parte sua, Coldiretti pone in evidenza in modo particolare l'aumento del prezzo della frutta (+8,3%) e della verdura (+17,8%), "con i prezzi che triplicano dal campo alla tavola". Secondo Coldiretti, "si tratta degli effetti dell’andamento climatico anomalo a partire dall’alluvione che ha distrutto i raccolti della fruit valley italiana".

Da segnalare, secondo la Coldiretti, anche il balzo del +20% dei consumi di frutta e verdura in Italia spinti dalle alte temperature estive con picchi di 40 gradi che aumentano la sensazione di sete e la voglia di refrigerio con pesche, albicocche, meloni, cocomeri, cetrioli, pomodori e insalate. La ripresa è importante dopo che i consumi di frutta e verdura sono diminuiti dell’8% nei primi tre mesi del 2023 con ciascun italiano che, indipendentemente dall’età, ne ha mangiato quasi 2 chili in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso Italy.

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EFA News - European Food Agency
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