Uk, peggior ottobre di sempre per il commercio
L'indice delle vendite al dettaglio della Confederation of British industry è crollato
I dati in arrivo dalla Gran Bretagna e riguardanti i retailers, soprattutto quelli di beni alimentari, non sono per niente confortanti. I dettaglianti di Sua Maestà, infatti, hanno appena vissuto il peggior ottobre de almeno quarant'anni a questa parte in termini di volumi di vendita.
Ma non è tutto: i negozianti, infatti, sono attesi a un altro periodo difficile, giusto a novembre, quando le famiglie dovranno far fronte all'aumento del costo della vita. I dati e le previsioni, entrambi negativi, sono stati divulgati da un'indagine della Confederation of British Industry, la Confederazione delle industrie britanniche che rappresenta 190.000 imprese in settori come food, beverage, agricoltura e turismo.
Il saldo mensile delle vendite al dettaglio della Cbi, indicatore delle vendite nell'arco dell'anno fino a ottobre, è crollato a -36 da -14 di settembre: si è trattato della peggiore lettura di ottobre dal 2017, che all'epoca era stata, a sua volta, la più bassa lettura per il mese da quando sono iniziate le registrazioni nel 1983. Il dato di ottobre scorso, dunque, si può annoverare a buon diritto come il peggiore da quarant'anni a oggi.
I dati ufficiali della scorsa settimana hanno mostrato che il volume delle vendite al dettaglio è sceso dello 0,9% rispetto al mese di settembre, un calo molto più consistente di quello dello 0,2% previsto dagli economisti. L'indagine della Cbi, che non è destagionalizzata, ha mostrato che i dettaglianti hanno tagliato gli ordini ai fornitori questo mese e prevedono di farlo ancora a novembre. L'indagine si è aggiunta a una serie di sondaggi economici negativi che indicano una stagnazione, o addirittura una lieve flessione, della produzione economica.
"Con l'avvicinarsi delle festività, il settore del commercio al dettaglio rimane in una posizione pericolosa -sottolinea Martin Sartorius, capo economista della Cbi-. Il volume delle vendite è in calo su base annua da sei mesi consecutivi, a causa delle preoccupazioni legate al costo della vita e all'aumento dei tassi di interesse che pesano sulla spesa dei consumatori".
Sempre la scorsa settimana anche l'Institute of Chartered accountants in England and Wales ha avvertito che gli alti tassi di interesse stanno colpendo sempre di più anche le aziende, con un calo della fiducia delle imprese nel terzo trimestre. Più di un quinto delle aziende intervistate, (un record, secondo l'organizzazione) ha dichiarato che le spese bancarie sono ora una preoccupazione.
In questo scenario non certo confortante, la Banca d'Inghilterra sembra decisa a mantenere i tassi d'interesse invariati questa settimana: l'istituto centrale sottolinea, inoltre, che è "ben lungi dall'allentare la lotta contro l'alto tasso d'inflazione della Gran Bretagna, nonostante le crescenti preoccupazioni per una recessione".
EFA News - European Food Agency