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CLARA MOSCHINI

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Francia, l'affaire bisfenoli si allarga: multe per 20 milioni di euro

Oltre a Bonduelle e Unilever sono state sanzionate altre 9 società e 4 organizzazioni professionali

In Francia l'affaire bisfenoli nelle confezioni dei cibi diventa un caso nazionale. Non ci sono solo Bonduelle e Unilever a essere multate (leggi EFA News) ma l'autorità per la concorrenza ha indagato (e multato) altre 9 azienda agroalimentari: in tutto, a questo punto, sale a 11 il numero delle società sotto inchiesta per violazione della legge sul BPA cioè, di fatto, per aver accettato tra il 2010 e il 2015 di non comunicare la "presenza o no” di bisfenolo A nelle loro lattine. Un caso nazionale che sta suscitando scalpore anche per la mole delle multe irrogate, pari a quasi 20 milioni di Euro.

L'Autorité de la Concurrence riporta in un comunicato di avere "multato tre organizzazioni professionali del settore conserviero e un sindacato di produttori di lattine per aver messo in atto pratiche volte a impedire qualsiasi concorrenza in merito alla presenza o all'assenza di Bisfenolo A nei contenitori per alimenti". Le multe sono state irrogate "nel contesto dell'adozione della legge del 24 dicembre 2012 volta a sospendere l'uso del Bisfenolo A (o "BPA") in tutti i contenitori per alimenti a partire dal 1° gennaio 2015". 

Secondo la nota, la Fiac, ossia il Gruppo Frutta della Federazione dei settori alimentari conservati, e successivamente l'Adepale (l'Association des entreprises de produits alimentaires élaborés) e l'Ania, Federazione francese dei produttori alimentari"hanno allertato i produttori di conserve alimentari sulla necessità di evitare di competere sulla base della presenza o meno di Bisfenolo A nei loro contenitori. Questa strategia collettiva -prosegue la nota- è stata estesa a monte, ai produttori di lattine, grazie all'azione del Snfbm", il Syndacat national des fabricants de boites, imballages et bouchages metalliques (Sindacato nazionale di produttori di lattine, imballaggi e chiusure). 

Secondo quanto riporta la nota dell'Authority della concorrenza francese, "sono state multate undici società la cui partecipazione individuale al cartello è stata ritenuta provata dall'Autorité. Nella maggior parte dei casi, questa partecipazione individuale si è concretizzata nella partecipazione a riunioni organizzate dalle loro associazioni o sindacati, il cui scopo era anticoncorrenziale. Le aziende in questione sono Andros, Bonduelle, Charles et Alice, Cofigeo, Conserves France, D'Aucy, General Mills e Unilever, produttori di lattine, e Ardagh, Crown e Massilly, fornitori di lattine". A queste 11 società si aggiungono i quattro organismi di categoria (Fiac, Adepale, Ania e Snfbm), a cui sono state "inflitte sanzioni per un totale di 19.553.400 euro". Le sanzioni più significative riguardano Crown (4,2 milioni di euro), D’Aucy (3,08 milioni), Bonduelle (2,8), Ania (2,7), Ardagh (1,6), Massilly (1,5) e Unilever (1,3). 

"Il cartello -sottolinea la nota dell'Authority- ha operato durante la fase transitoria, nella quale sono stati immessi sul mercato contemporaneamente barattoli con e senza Bisfenolo A (tolleranza introdotta per consentire l'esaurimento delle scorte). Queste pratiche, che costituiscono un'unica infrazione complessa e continuata (IUCC) attuata dal 6 ottobre 2010 al 21 luglio 2015, ossia per un periodo di oltre quattro anni, erano di due tipi". Il primo era quello di "impedire ai produttori di comunicare l'assenza di BPA nei loro contenitori per alimenti".

"Si è cercato -aggiunge il comunicato dell'Autorité de la concurrence francese- di estendere questa strategia anche a valle, alla grande distribuzione, ma senza successo: è stato introdotto il monitoraggio dei comportamenti che si discostano dal cartello, poiché diversi attori hanno scelto di comunicare l'assenza di Bisfenolo A nei loro prodotti".

La seconda modalità di pratiche scorrette attuate dal cartello dei produttori, secondo l'Authority, consisteva nell'incoraggiare "i produttori a rifiutarsi di fornire lattine senza Bisfenolo A prima del 1° gennaio 2015 e poi a interrompere la commercializzazione di lattine con Bisfenolo A dopo questa data, anche se i supermercati stavano facendo richieste in tal senso. La Fiac e il Snfbm sono gli unici due organismi collettivi coinvolti in questo secondo settore, e quindi nell'Infrazione complessa che forma con il primo".

"L'Autorità -sottolinea ancora la nota- ritiene che le due pratiche che costituiscono l'IUCC siano molto gravi, in quanto hanno privato i consumatori della possibilità di scegliere prodotti privi di bisfenolo A, in un momento in cui tali prodotti erano disponibili e in cui questa sostanza era già considerata pericolosa per la salute".

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EFA News - European Food Agency
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