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CLARA MOSCHINI

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Meloni in videomessaggio ad assemblea Confagricoltura: su Pac serve "riforma profonda"

Il remier chiede reciprocità e sostegno al reddito agricolo/ Video

L’agricoltura "non è nemica dell’ambiente e della transizione ecologica, anzi è l’esatto contrario. Se c’è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l’agricoltore". A ribadire il concetto è stato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo videomessaggio inviato all'assemblea di Confagricoltura a Bruxelles (leggi notizia EFA News).

Meloni ha ricordato l'impegno del Governo contro tutti i "diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile". Tra questi, il premier ha menzionato "le norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni". Sebbene non tutte le questioni siano "risolte", secondo Meloni il "cambio di marcia" è "evidente" e il buon senso sta "iniziando a prevalere".

Auspicio del presidente del Consiglio è anche che la Pac venga sottoposta a una "riforma profonda" e "torni a perseguire quegli obiettivi strategici di natura economica e sociale previsti dai trattati europei: da un lato garantire sicurezza agli approvvigionamenti di cibo di qualità ai nostri cittadini, dall’altro assicurare un adeguato tenore di vita a chi quel cibo lo produce". Obiettivi che, ha detto Meloni, "possono essere raggiunti solamente sostenendo il reddito degli agricoltori" e anche "un’altra battaglia decisiva, che è quella contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da Nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare".

Pertanto, l’Italia, ha promesso il premier, si farà "portavoce delle richieste degli agricoltori", chiedendo alla Commissione europea di "negoziare con maggiore incisività e determinazione gli accordi con i Paesi extra-Ue, e stabilire norme più stringenti e anche precisi standard di reciprocità". Secondo Meloni, gli agricoltori non sono scesi in piazza per "difendere i loro privilegi", bensì per "chiedere quello che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro".

Essendo l'agricoltura un "settore strategico", il governo italiano ha chiesto che essa fosse posta tra i "punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo di marzo. E in quella sede continueremo a sostenere la centralità di un comparto fondamentale, non solamente per la nostra economia ma anche per la nostra identità e il nostro futuro. È un lavoro che chiaramente come sempre intendiamo fare con le organizzazioni rappresentative", ha quindi concluso Meloni.



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EFA News - European Food Agency
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