Economia circolare, italiani brava gente ma spreconi
Indagine Eures: cresce la sensibilità per l'ambiente ma le famiglie buttano il 10% del cibo
Ch cosa ne sanno gli italiani dell'economia circolare, cosa ne sanno gli italiani? Se lo sono chieste cinque associazioni dei consumatori: Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Udicon e Unione nazionale consumatori. E hanno domandato risposta a Eu.R.E.S ricerche economiche e sociali, che ha sciorinato uno studio che rivela un crescente interesse delle famiglie italiane nelle questioni ambientali: per 8 italiani su 10, infatti, la sostenibilità ambientale è una reale emergenza che si confronta con le esigenze della quotidianità.
Il rapporto mette in evidenza come l’84% degli italiani consideri la sostenibilità ambientale come un criterio chiave nelle scelte quotidiane: tra i temi ritenuti più urgenti, l’88% delle famiglie italiane considera il cambiamento climatico una vera emergenza, mentre il 76% ritiene che l’economia circolare sia fondamentale per affrontare le sfide ambientali attuali.
E se la mobilità sostenibile è considerata una delle principali aree di interesse dal 72% degli italiani, che si dichiara disposto a utilizzare mezzi di trasporto alternativi per ridurre l’impatto ambientale, suscita interesse e preoccupazione il tema dello spreco alimentare e quello dell'alimentazione.
Le famiglie intervistate stimano di sprecare mediamente il 10,1% del cibo acquistato. Ad ostacolare maggiormente l’adozione di comportamenti alimentari “sostenibili”, sono soprattutto i prezzi più elevati dei prodotti alimentari sostenibili. Soltanto un terzo delle famiglie invece acquista regolarmente prodotti “etici” e “sostenibili” (33,9%) o dona cibo in eccesso a familiari, amici, vicini, persone bisognose (33,3%).
Le famiglie italiane stanno anche facendo passi avanti nel promuovere il consumo sostenibile: il 68% dichiara di preferire prodotti provenienti da aziende che adottano pratiche sostenibili, mentre il 56% cerca attivamente prodotti confezionati in materiali riciclabili o compostabili.
Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare per promuovere un’economia circolare più diffusa in Italia: secondo la ricerca, infatti, il 42% delle famiglie italiane ha difficoltà a trovare informazioni sui prodotti sostenibili e sulle pratiche di consumo responsabile e indica la necessità di maggiore trasparenza e accessibilità delle informazioni per i consumatori.
Addirittura un quarto delle famiglie italiane intervistate, ossia il 24%, dichiara di non avere alcuna conoscenza del packaging intelligente o di quello sostenibile soltanto il 29,9% afferma di avere una conoscenza esatta di questi temi. Nessuna o poca informazione anche sulla tanto discussa “shrinkflation“, in italiano letteralmente “sgrammatura” cioè la pratica (odiosa) delle aziende di ridurre le quantità di prodotto all'interno delle confezioni per non alzare il prezzo. Il risultato che si ottiene da questo fenomeno è un tentativo di ridurre lo spreco ma anche un aumento dell’inflazione ai danni dei portafogli del consumatore, sostengono gli esperti
Coerentemente, soltanto una minoranza dei nuclei famigliari adotta regolarmente i diversi comportamenti “sostenibili” al riguardo. Tre le soluzioni proposte: ridurre la tassazione sui prodotti con etichettatura green/con marchio Ecolabel (46,7%); realizzare campagne di informazione, comunicazione e formazione (45,7%); aumentare i finanziamenti e gli incentivi fiscali per le aziende che realizzano imballaggi “intelligenti” e/o sostenibili (43,7%).
EFA News - European Food Agency