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CLARA MOSCHINI

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Addio a Benito Nonino, il patron della grappa italiana

Si è spento a 90 anni colui che ha trasformato la grappa da bevanda da osteria in alto distillato

È deceduto la notte scorsa a 90 anni nella casa-azienda di famiglia in Friuli Venezia Giulia, precisamente a Percoto, in provincia di Udine (dove era nato il 6 febbraio 1934) Benito Nonino, colui che ha trasformato la grappa elevandola da liquore da osteria a prodotto raffinato. 

Insieme con la moglie, Giannola, ha fatto diventare la piccola azienda di famiglia un marchio noto in tutto il mondo. La Grappa, riporta il sito grappanonino.it, "nasce nel 1400 come un prodotto povero, ottenuta dai contadini dagli “scarti” della vinificazione, le vinacce, che venivano distillate mescolate insieme senza alcuna distinzione del vitigno. Dopo anni di studi e ricerche, esattamente 50 anni fa, il 1° Dicembre 1973 Giannola e Benito Nonino, creano la prima grappa di singolo vitigno, la Grappa Cru Monovitigno Picolit. Iniziano così la Rivoluzione della Grappa, la sua trasformazione da prodotto povero a eccellenza del Made in Italy nel mondo".

Coppia inscindibile, Benito e Giannola Nonino hanno avuto tre figlie, Antonella, Cristina e Elisabetta che lavorano nell'azienda, come alcune nipoti. Con la crescita del marchio in ambito nazionale e oltre confine, hanno costituito l'omonimo Premio Nonino, che ha una giuria di alto livello culturale internazionale.

Oggi Nonino fattura 18 milioni di Euro all’anno e la sua gestione è passata in mano alle figlie di Benito, ossia Antonella, Cristina e Elisabetta

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