It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Osservatorio Nestlé: il 73% degli under35 ama la cucina etnica

Buoni riscontri anche per l'american food; tradizione francese in fondo alla classifica

A tavola, l’Italia è divisa in due fazioni irriducibili: da una parte, la GenZ che sperimenta qualsiasi cosa senza paura (kimchi, tacos, ramen, perfino piatti dai nomi impronunciabili), dall’altra, gli adulti che guardano sospettosi ogni piatto – si direbbe, quasi - senza una nonna dietro ai fornelli. 

L’Osservatorio Nestlé, che dal 2009 racconta il rapporto tra gli italiani e il cibo, monitorando abitudini alimentari, nuove tendenze e scelte di benessere, ha messo sotto la lente i gusti degli italiani. Il verdetto è chiaro: i giovani si tuffano nei sapori del mondo, sperimentano e amano le contaminazioni gastronomiche, mentre gli over 45, dopo il primo innamoramento, tornano alle certezze della tradizione guardando ai piatti etnici con maggiore diffidenza.
Se, infatti, tra i 18 e i 34 anni il 73% ama la cucina etnica, superati i 45 anni l’entusiasmo cala drasticamente: il 37% degli over 65 preferisce non rischiare e ordinare, piuttosto, una carbonara. Insomma, se il sushi ha conquistato la nuova generazione, gli adulti sembrano aver messo il cibo etnico nella lista delle mode passeggere, come i pantaloni a vita bassa e le suonerie polifoniche.

A dominare la classifica dei cibi stranieri più amati dagli italiani è la cucina giapponese, seguita da cinese, spagnola, messicana e greca. Sul fondo, abbandonate a se stesse, ci sono le cucine vietnamita e libanese. Ma il vero flop? La cucina francese, che non scalda i cuori (né i palati) degli abitanti nel Belpaese!

E se la GenZ abbraccia il cibo etnico come parte della propria routine, c’è un dato che fa sorridere: i giovani italiani adorano il cibo americano. Hamburger e patatine? Sì, grazie. Ravioles de foie gras e baguette? No, grazie. Subito dopo l’America, i giovani scelgono la cucina cinese, giapponese e greca. E in fondo alla classifica? La cucina francese, di nuovo.

Ma non è finita qui: l’Osservatorio Nestlé ha chiesto agli italiani un parere su alcuni piatti dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. E il responso è stato spietato.

Tra i cibi meno apprezzati (e che, secondo alcuni, potrebbero essere “gentilmente” depennati dalla lista) troviamo: - Il pasto tradizionale francese (ancora loro!); - La baguette (troppo croccante? Troppo francese?); - La Harissa marocchina (troppo piccante per gli italiani dal palato delicato); - Il Kimchi coreano (fermentato, sì, ma troppo estremo); - La birra belga (pare che non tutti la apprezzino). E, sorpresa finale: il Cous Cous, che sembrava ormai adottato, finisce tra i meno desiderati. Tradimento culinario o moda che sta passando?

A mettere ordine tra piatti e pregiudizi, Giuseppe Fatati, nutrizionista e direttore Scientifico dell’Osservatorio Nestlé, che commenta: “L’osservatorio è lo specchio delle contraddizioni della nostra società con gli adulti alla ricerca di certezze perdute e i giovani di nuove esperienze. Semplificare troppo è sicuramente riduttivo ma possiamo ipotizzare che i piatti tradizionali (Lasagne al forno, Pasta alla carbonara, Tortellini, Agnolotti e Tiramisù) sono quasi ancore di sicurezza per i meno giovani mentre la GenZ preferisce sperimentare nuovi orizzonti al di fuori delle cucine ben consolidate. In entrambi i casi la cucina francese risulta penalizzata”.

Dunque, il dilemma resta aperto: quale sarà il futuro del gusto italiano? Il sushi sarà il nuovo piatto preferito in Italia o torneremo tutti alla pasta al forno?

lml - 48886

EFA News - European Food Agency
Similar
◄ Previous page