All'accordo sull'esportazione del grano ucraino dal Mar Nero è stata posta la parola fine lo scorso 18 luglio (leggi notizia EFA News). Il governo di Vladimir Putin ha preferito non rinnovarlo, avendo più volte lamentato il mancato rispetto dei patti. Al tempo stesso l'aviazione militare russa ha più volte bombardato i porti ucraini, depositi di grano, e altri luoghi strategici ai fini delle esportazioni di cereali dall'Ucraina (leggi notizia EFA News). Nel frattempo l'Occidente sta studiando strade alternative per aggirare l'ostilità russa. Secondo quanto rivelato dall'Institute of study of war (Isw), domenica scorsa tre navi mercantili battenti bandiera israeliana, greca e turco-georgiana sono riuscite a raggiungere il porto di Izmail.

Secondo l'Isw, il fatto che tre "navi civili" siano riuscite a realizzare tale obiettivo in un contesto di guerra, è il segno che di fatto "la Russia non è disposta o è incapace" di imporre il blocco al grano.

Alcuni giorni fa i governi di Croazia e Ucraina hanno trovato l'accordo per l'esportazione del grano, utilizzando i porti croati lungo il Danubio e l'Adriatico (leggi notizia EFA News). Da qui, l'esportazione può essere implementata fino ai porti di Klaipeda in Lituania (leggi notizia EFA News), di Rostock, di Amburgo, di Rotterdam, di Capodistria, di Ancona e di Brindisi.

In particolare la Puglia potrebbe risultare strategica per le esportazioni attraverso il Mediterraneo: da questo punto di vista la probabile location tra Bari e Brindisi per il G7 2024 potrebbe, anche simbolicamente, fare da volano a questa opzione. Un'opportunità che fa il gioco del Governo di Giorgia Meloni, che da mesi sta intensificando i rapporti diplomatici con i Paesi nordafricani, in particolare con l'obiettivo del rafforzamento degli scambi commerciali.