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CLARA MOSCHINI

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Barilla/2. Le pratiche agricole più efficienti e sostenibili

Venti anni di studi e partnership per la filiera del grano duro 100% italiano

Il gruppo di Parma da tempo porta avanti progetti volti a migliorare la qualità del grano e a valorizzarne la filiera italiana e nel tempo ha ottenuto importanti risultati: oltre 20 anni di ricerca per promuovere pratiche agricole più efficienti e sostenibili, grano duro 100% italiano per la pasta venduta in Italia e contratti di filiera che sostengono migliaia di agricoltori di 13 regioni italiane.

Con le nuove tecniche di analisi basate sulla tecnologia digitalPCR (vedi articolo di EFA News), il gruppo fa un notevole passo avanti nella qualità e sicurezza della filiera del grano duro.

Come funziona la digital PCR? La reazione a catena della polimerasi è una tecnica di biologia molecolare che permette di replicare in maniera selettiva specifici tratti di DNA, visualizzarli e quantificare il numero di sequenze ber­saglio presenti in un campio­ne. Si tratta in sintesi di un metodo molecolare avanzato ad alta precisione, che fornisce risultati affidabili in tempi brevi (3h) e a costi accessibili.

Queste nuove tecniche si affiancano ad altre iniziative sviluppate negli anni. Per esempio, sono oltre 9mila le aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile, che garantiscono a Barilla la qualità delle materie prime acquistate e agli agricoltori di pianificare il lavoro con maggior sicurezza, con il Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro di Qualità. 

Altre collaborazioni a supporto dell’impegno dell’azienda di Parma sono state sviluppate per migliorare l’agricoltura, con l’obiettivo di realizzare sistemi e pratiche agricole che favoriscano la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale. 

Ma vi è anche la collaborazione con HORTA2, risalente a 2009, grazie alla quale sono stati realizzati due strumenti per migliorare e supportare le pratiche agronomiche, il Decalogo già citato e GRANODURO.NET. 

Dal 2018 è stato adottato lo strumento AgroSat, ovvero una piattaforma nata dalla collaborazione con CNR-IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la BioEconomia), in grado di supportare gli agricoltori nella gestione della concimazione attraverso tecniche di agricoltura di precisione. 

Dal 2019 è nata una partnership con la Cooperativa Produttori Bieticoli (COPROB), Italia Zuccheri, il Consorzio Agrario dell’Emilia-Romagna, LEGAMBIENTE e l’Università di Agraria di Piacenza al fine di studiare gli impatti positivi derivanti dalla rotazione tra grano duro e barbabietola da zucchero.

(2- fine)

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EFA News - European Food Agency
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