Polli da carne: "Essere Animali" lancia appello a Kfc
Sollecitata la sottoscrizione dell'European Chicken Commitment
Obiettivo del protocollo è la riduzione della sofferenza degli animali allevati attraverso l’adozione di politiche aziendali
Kfc, diffusa in più di 115 Paesi con una rete di 18mila ristoranti e 8 milioni di clienti ogni giorno, è tra le multinazionali che non hanno ancora sottoscritto l'European Chicken Commitment (Ecc) in Italia, una serie di criteri minimi di benessere animale formulati per ridurre la sofferenza dei polli attraverso l’adozione di politiche aziendali.
Oltre 300 aziende in tutta Europa, tra cui alcune italiane, hanno già aderito all’Ecc, che punta ad affrontare e risolvere le problematiche cruciali di benessere dei polli, tra cui la densità all’interno degli allevamenti intensivi, che può raggiungere anche 20 animali per metro quadrato, e l’utilizzo di razze selezionate geneticamente per ottenere una crescita eccessivamente rapida e, per questo, più soggette a un’elevata incidenza di problemi muscolari, scheletrici e cardiovascolari.
Problematiche evidenti nelle immagini raccolte tra marzo e giugno del 2023 in provincia di Brescia e diffuse oggi da Essere Animali, che mostrano ai consumatori la realtà quotidiana negli allevamenti di polli in Italia. "A causa del rapido accrescimento, in circa 40 giorni gli animali raggiungono il peso di macellazione, ma sono ormai incapaci di muoversi per via del peso eccessivo del petto e delle zampe deformate. Inoltre, com’è evidente dai video, alla fine di ogni ciclo produttivo ogni animale può arrivare ad avere a disposizione a malapena lo spazio di un foglio A4", si legge in una nota di Essere Animali.
"Le criticità degli allevamenti intensivi di polli non minacciano solo il benessere di questi animali - prosegue l'associazione - ma potrebbero avere ripercussioni anche sulla salute umana, perché le razze ad accrescimento rapido richiedono generalmente più antibiotici rispetto a quelle con crescita più lenta. Secondo uno studio, parliamo di una quantità tre volte superiore rispetto a quella che necessitano polli a crescita più lenta.
"Kfc dichiara che un cibo di buona qualità parte dal garantire standard maggiormente rispettosi del benessere animale in allevamento, ma non si è ancora impegnata — come ha già fatto in altri Paesi europei, incluse Francia e Germania — a sottoscrivere lo European Chicken Commitment nel nostro Paese e garantire standard più elevati per i polli allevati dai loro fornitori. Per questo chiediamo a Kfc Italia di intervenire e collaborare prendendo un impegno concreto per eliminare le problematiche più critiche che sono causa di grave sofferenza nell’allevamento di polli da carne", commenta Brenda Ferretti, campaigns manager di Essere Animali.
EFA News - European Food Agency