Per Coldiretti "un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità".

A larghissima maggioranza, il Parlamento europeo ha sollecitato la Commissione europea ha ritirare la proposta per l'aumento dei limiti dei residui di triciclazolo nel riso (leggi notizia EFA News). Vietato nell'Unione Europea, il triciclazolo è però utilizzato in numerosi Paesi asiatici (India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia, da cui l'Italia ha importato 150mila tonnellate di riso nei primi tre trimestri del 2023) e latino-americani.

L'Europarlamento sostiene che la proposta di regolamento della Commissione non rispetta gli impegni assunti per salvaguardare la competitività nel mercato dell'Ue e la sicurezza dei consumatori, determinando impatti significativi sui consumatori stessi, sugli agricoltori e, in generale, sull'intero comparto agroalimentare, violando i principi di precauzione e reciprocità, in forza dei quali il triciclazolo è stato vietato nell'Ue. 

Il voto dell'Europarlamento è stato accolto positivamente da Coldiretti, che, a riguardo, ricorda il mancato supporto nel Consiglio Ue del maggio scorso "che deve ora portare – si legge in una nota – la Commissione Ue a ritirare subito la proposta di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg".

Secondo Coldiretti il voto contrario sul triciclazolo nel riso è "un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute".