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Fiorucci: accordo fallito, via libera a 168 licenziamenti

Flash mob alla Regione Lazio il 18/1. Ciocci (Ugl Agroalimentare) a EFA News: "Vero nodo è il piano industriale"

Nella vertenza Fiorucci, si va allo scontro frontale tra azienda e sindacati. I licenziamenti iniziali, previsti nel numero di 211, sono scesi a 168, ma per i lavoratori è davvero troppo poco. Oggetto della contestazione non è soltanto il destino dei dipendenti dello stabilimento di Santa Palomba, ormai in agitazione da un paio di mesi (leggi notizia EFA News) ma il piano stesso di ristrutturazione dell'azienda di salumi, recentemente acquisita da Navigator Group e White Park Capital.

Il confronto tra i vertici di Fiorucci e le segreterie nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, tenutosi presso la sede di Unindustria Roma, si concluderà con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. Da qui la conferma dello stato di agitazione dei dipendenti che si ritroveranno in presidio sotto la Regione Lazio il prossimo 18 gennaio. Dopodiché, il giorno successivo - 19 gennaio - avrà luogo la procedura per il licenziamento collettivo. 

"La questione è che noi sindacati non ci stiamo accontentando solamente di gestire una procedura di licenziamento collettivo", spiega a EFA News Carla Ciocci, segretario di Ugl Agroalimentare, puntualizzando che la vertenza va legata a "un piano industriale che allo stato attuale vede nei programmi dell’azienda questa riorganizzazione e anche delle esternalizzazioni a cui noi siamo fortemente contrari. Quello che vogliamo è concertare delle strategie assieme all’azienda. Secondo noi, ci sono ancora troppi punti oscuri: l’azienda si è presa l’impegno, dopo l’incontro di ieri di rivedere il piano, cercando di limare gli esuberi e ripensare le esternalizzazioni. Ovviamente dobbiamo capire quale sarà l’output di questa loro valutazione. D’altro canto, ci sono lavoratori che potrebbero essere interessati a un esodo anticipato in vista della pensione nei prossimi 24 mesi. Quello che noi sindacati stiamo cercando di fare è tenere insieme tutto quanto e garantire la prosecuzione dell’azienda".

Quanto al ruolo della Regione Lazio nella vertenza, Ciocci sostiene che essa "può fare da facilitatore e cercare di fare uscire quelli che sono le intenzioni effettive dell’azienda. Bisogna giocare a carte scoperte, perché l’obiettivo comune è quello di un futuro di risanamento della Fiorucci: su questa partita credo che tutti i lavoratori siano concordi. Bisogna però vedere quali sono gli strumenti effettivi per realizzarlo. Da parte nostra vediamo che è necessario un ammortizzatore come la cassa integrazione per supportare il periodo di riorganizzazione e in questo sarà fondamentale il ruolo della Regione. Noi comunque abbiamo fatto richiesta per l’apertura di un tavolo di crisi presso il Mimit. Non sono coinvolti solo i lavoratori di Pomezia ma anche quelli dello stabilimento in provincia di Parma. Tutte e due le realtà vanno portate su un tavolo al ministero: significa mettere insieme non solo la parte relativa agli ammortizzatori sociali ma anche la possibilità di ulteriori investimenti".

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EFA News - European Food Agency
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