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CLARA MOSCHINI

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"White striping": Essere Animali accusa, Lidl Italia risponde

Dossier animalista mette nel mirino il pollo confezionato, ritenuto "poco salutare e poco proteico"

Ma in ballo ci sarebbe anche la questione del Benessere animale ritenuto, a detta dell'associazione, scarso o nullo negli animali affetti dalla sindrome

Le carni avicole tornano nell'occhio del ciclone. Stavolta a finire sulla gogna è Lidl Italia, nel mirino di un dossier dell'associazione Essere Animali che denuncia la diffusione della sindrome di "white striping" in almeno il 90% delle confezioni di pollo distribuite nei punti vendita italiani dell'insegna tedesca. Lo studio dell'associazione animalista è stato condotto tra il dicembre 2023 e il gennaio 2024 su un campione 603 confezioni di petto di pollo da allevamento convenzionale con marchio Lidl, vendute in 11 città d'Italia, da Nord a Sud.

Essere Animali rivolge a Lidl l'accusa di diffondere etichette che riportano scritte come "prodotto certificato”, “filiera controllata”, “uso di luce naturale”, “arricchimenti ambientali per favorire comportamenti naturali”, laddove in realtà la stragrande maggioranza dei polli confezionati da Lidl presentano strisce bianche, per l'appunto le "white striping", evidenti soprattutto nei polli interi ma spesso anche nei petti, come pure sulle cosce. A ciò, denuncia Essere Animali, si associa un aumento di grassi pari al 224%, che prendono il posto delle fibre muscolari e dunque alla riduzione del contenuto proteico.

Pronta la replica del ramo italiano dell'azienda tedesca, che prende "nettamente le distanze dalla diffusione in tono allarmistico di tali notizie, non veritiere e mirate esclusivamente a ottenere visibilità mediatica a discapito della corretta informazione al consumatore. La presenza di striature bianche nei petti di pollo (‘white striping’) comunemente disponibili in commercio, come riportato dai fornitori di Lidl e confermato dall’associazione di categoria dei produttori di carni (UnaItalia), non comporta alcun rischio per la salute del consumatore, può essere solo in parte riconducibile al tipo di allevamento e viene rilevata con frequenza trascurabile".

Le striature bianche, secondo la catena di supermercati, sarebbero "riscontrabili in una percentuale inferiore al 5%". Inoltre, Lidl Italia ribadisce il proprio "continuo e immutato impegno nello sviluppo di migliori standard di benessere animale", che precede le "campagne avviate da Essere Animali" e che "si traduce, per esempio, nell’adozione, in collaborazione con i propri fornitori, di azioni concrete per migliorare le pratiche di allevamento e offrire quindi un assortimento sempre più responsabile. La carne fresca di pollo non elaborata venduta nei punti vendita dell’Insegna, ad esempio", prosegue la nota di Lidl Italia, "proviene da fornitori che garantiscono allevamenti controllati e certificati, in cui si fa uso di luce naturale e di arricchimenti ambientali".

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EFA News - European Food Agency
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