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Luglio: resta elevata l'inflazione pur se in lieve rallentamento al 7,9% (dati provvisori)

Accelerano i prezzi dei beni alimentari /Allegato

La crescita dei prezzi degli alimentari lavorati, beni durevoli e non, servizi relativi ai trasporti e dei servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici a livelli che non si vedevano da giugno e maggio 1996

Secondo le stime preliminari rese note oggi da Istat, nel mese di luglio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua (da +8,0% del mese precedente).

L’inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa, in particolare, degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in misura minore degli Energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%.

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%) mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali).

Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,7%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni non durevoli (+0,6%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi Alimentari non lavorati (-1,7%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente). Ulteriori dettagli nella nota metodologica allegata in basso a questa EFA News.

Allegati
CTim - 25928

EFA News - European Food Agency
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