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Confeuro: l'inflazione spinge gli italiani verso i cibo a km 0

"Ripartire dalla filiera corta per tutelare l'agroalimentare" sostiene il presidente Tiso

"La crisi spinge gli italiani a risparmiare anche sul cibo per far fronte all’inflazione crescente e al conseguente crollo del potere di acquisto", dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il dato deve mettere in guardia, ma si presta a più letture: tra le strategie adottate dai consumatori prevale infatti la scelta di prodotti locali e a km zero. Una tendenza che può rappresentare un’opportunità per i nostri agricoltori, in una fase storica in cui i mercati vivono limitazioni mai viste prima e la globalizzazione sembra segnare il passo.

"Il calo della spesa alimentare si traduce in una diminuzione della domanda, che non può certamente essere positiva per la filiera -continua il presidente-. Secondo le ultime stime, nella seconda metà del 2022 la perdita complessiva di potere d’acquisto per gli italiani ammonterà a 12,1 miliardi, circa 470 euro in meno a famiglia in soli sei mesi. L’alto tasso di inflazione, senza precedenti nell’era della moneta unica, può tuttavia portare alla riscoperta dei cibi locali e di stagione, favorendo la filiera corta".

Quasi quattro consumatori su dieci (37%) dichiarano di voler acquistare alimenti a km zero per ridurre i consumi energetici e sostenere la nostra economia. "L’augurio è che gli italiani possano presto uscire dalla morsa della crisi economica e, al tempo stesso, mantenere alcune delle abitudini di consumo adottate in questi mesi difficili premiando le nostre produzioni", conclude una nota di Confeuro. 

CTim - 27030

EFA News - European Food Agency
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