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CLARA MOSCHINI

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Electrolux, 222 esuberi negli stabilimenti italiani

Operazione tagli conclusa entro il primo trimestre del 2023

Dopo tante ipotesi e qualche indiscrezione, adesso arriva la conferma sulla situazione italiana del gigante degli elettrodomestici svedese Electrolux (vedi notizia Electrolux, a rischio 600 posti in Italia). Dopo un incontro con i sindacati l'azienda ha annunciato che sono 222 gli esuberi annunciati per gli stabilimenti del nostro Paese. L'operazione dovrebbe essere conclusa entro il primo trimestre del 2023 e prevede di utilizzare lo strumento della Naspi incentivata. La trattativa proseguirà nei singoli stabilimenti: non si esclude per il 2023 l'attivazione di percorsi di cassa integrazione negli stabilimenti italiani della multinazionale. 

I tagli al personale più consistenti saranno quelli degli stabilimenti di Porcia (Pordenone) che vedrà la fuoriuscita di 40 impiegati e 36 operai, dieci dei quali nel magazzino ricambi. L'impianto di Forlì, invece, vedrà un taglio di 19 impiegati e 77 operai. Esuberi per 25 impiegati a Susegana (Treviso) mentre i tagli interesseranno 10 impiegati a Solaro in provincia di Milano. Quest'ultimo sito è protagonista di un processo di investimento che nei prossimi anni vedrà l'azienda spendere circa 102 milioni di Euro per ammodernare le linee produttive. Infine, a Cerreto d'Esi (Ancona) saranno cinque gli impiegati in uscita mentre ad Assago (Milano) gli esuberi saranno due.

"Si tratta di un piano che prevederà uscite solo volontarie e incentivate per una cifra complessiva, 222 esuberi, che è quasi di un terzo inferiore a quella preventivata di 300 -spiega il segretario della Fim Cisl del Friuli Venezia Giulia Giovanni Piccinin-. Il contesto è quello di una contrazione della domanda da parte dei consumatori. Il 10 e il 17 gennaio ci incontreremo ancora con l'azienda per individuare gli esuberi per singola funzione e stabilimento così lavorando a percorsi di fuoriuscita in grado di accompagnare lavoratori vicino alla pensione. Una soluzione soft che deve vedere però l'azienda proporre incentivi congrui ad un percorso comunque difficile e costoso per i lavoratori e le loro famiglie". 

A questi numeri, aggiunge la Fiom Cgil nazionale, vanno aggiunti i contratti a termine in scadenza che, sommando tutti gli stabilimenti: sono più di 300, alcuni dei quali scadranno entro fine anno. "È evidente -nota la sigla sindacale- che Electrolux soffre il calo nel mercato europeo che accomuna tutti i produttori e di conseguenza anche le previsioni per il 2023 sono caute. L'azienda -aggiunge il sindacato- ha fornito una serie di elementi di dettaglio sul come, a parità̀ di saturazione di tempi di lavoro, si potrebbero fare 118 pezzi ora, a fronte dei 90 di oggi".

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EFA News - European Food Agency
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