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CLARA MOSCHINI

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Bond digitale per l'azienda vitivinicola Quargentan

Prima emissione da un milione di Euro su piattaforma blockchain di una pmi in Europa

Si è perfezionata l’emissione e la sottoscrizione del primo bond nativo digitale su piattaforma blockchain in Europa da parte di Quargentan, pmi veneta attiva nel settore vitivinicolo, con diversificazione nei soft drink vegetali e passata di pomodoro. Il Dlt bond di durata quinquennale (2022-2027) ha un ammontare complessivo di un milione di euro, ed è stato interamente sottoscritto da Banca Valsabbina. Il bond ha lo scopo di sostenere i piani di crescita e di investimenti all’estero della società emittente. L'azienda ha chiuso l’esercizio 2021 con un valore della produzione di 88 milioni di Euro e un ebitda di 3,2 milioni di Euro. Per la prima volta in Europa l’emissione è avvenuta previa trasformazione dell’emittente in una vera e propria digital company, attraverso l’adozione della piattaforma tecnologica da Fleap, specializzata nella gestione della governance aziendale, e adeguando lo statuto sociale. 

Secondo un comunicato ufficiale, l’investitore ha sottoscritto le obbligazioni native digitali su blockchain, integrate nella piattaforma digitale dell’emittente: questo consentirà oltre all’esercizio dei diritti associati alle obbligazioni l'eliminazione di qualsiasi supporto cartaceo per tutta la durata della vita del bond. “Questa operazione rappresenta una fase di sviluppo importante della nostra società, che crede nell’innovazione come motore di crescita e sostenibilità nel lungo periodo -spiega Marco Quargentan, ceo dell'azienda di famiglia-. La trasformazione in digital company ha aperto non solo le porte per accedere a nuove forme di finanziamento, ma reso anche più efficace ed efficiente la gestione della governance aziendale proiettandoci verso nuovi e più importanti traguardi strategici aziendali”.

Hermes Bianchetti, responsabile della divisione Business di Banca Valsabbina ha commentato: "Un traguardo che conferma l’importanza delle sinergie tra il mondo bancario tradizionale, il mercato dei capitali e le innovazioni fintech supportando la crescita delle nostre imprese. La banca da tempo investe e crede in business complementari, con l’obiettivo di creare un network in grado di offrire sul mercato soluzioni finanziarie innovative e alternative. Questa operazione ben rappresenta un esempio concreto della nostra strategia vedendo coinvolte, oltre alla banca, ben due nostre società partecipate, nell’ambito di un progetto trasversale e sinergico al servizio delle nostre imprese".

Quargentan nasce come azienda vitivinicola nel Soave, una delle aree italiane tradizionalmente più votate alla coltivazione della vite. Prima azienda privata in Italia ad affiancare ai tradizionali impianti di imbottigliamento dei vini i più innovativi sistemi di confezionamento in contenitori di materiale poliaccoppiato (brik), ha accumulato con questa tecnologia una grande esperienza che le ha permesso di allargare la propria attività nel comparto dei succhi di frutta, delle bevande e della passata di pomodoro. L'espansione è proseguita fino alla realizzazione di due unità produttive distinte: la prima, storicamente specializzata nella trasformazione delle uve e nella lavorazione dei vini; la seconda, di recente impianto,concepita per la trasformazione della frutta e il confezionamento dei succhi. 

La società, che fa capo a Marco Quargentan e al fratello Nicola, con il 41,49% ciascuno e alla madre Adriana Striolo per il 17,02%, impiega 120 persone, produce 250 milioni di brik nell’ambito di soft drink vegetali e passata di pomodoro. Secondo quanto riporta il sito specializzato BeBeez, ha chiuso il 2021 con un valore della produzione di 88 milioni di Euro, ricavi netti per 83 milioni, un ebitda di 3,2 milioni di euro e un debito finanziario netto di 14,1 milioni. Quanto al 2022, ieri il ceo ha anticipato che la società “dovrebbe chiudere l’anno tra i 96 e i 98 milioni di Euro di ricavi”. L’azienda, oltre a investire in innovazione, sostenibilità e efficienza energetica, punta all’internazionalizzazione. “Guardiamo in particolare alla Germania, che per noi rappresenta già al 30-40% del fatturato -dicono dalla società-. I nostri clienti sono la grande distribuzione, fatta eccezione per le cooperative. Puntiamo a costruire unità produttive in Germania”. 

 

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EFA News - European Food Agency
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