Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Agroalimentare business mondiale secondo Forbes

La classifica dei più ricchi del mondo incorona Giovanni Ferrero italiano più ricco con 35 miliardi di dollari

Altro che automobili. È il lusso il vero affare di questo millennio. Il lusso e l'agroalimentare, come vedremo. Lo attesta l'ultima classifica dei super ricchi del mondo stilata da Forbes che vede al numero uno Bernard Arnault & famiglia, proprietari di Lvmh, con 180,6 miliardi di dollari di patrimonio stimato. Il miliardario francese ha scalzato dal primo posto Elon Musk, il patron di Tesla che si deve accontentare di un patrimonio da 145,7 miliardi di dollari.

L'agroalimentare, dicevamo. Eh sì, perché a ben vedere scorrendo la classifica The world's real time billionaires si nota come il settore sia prevalente rispetto a tanti altri. A cominciare proprio da Arnault che nella sua Lvmh racchiude ben 22 marchi luxury di vini e alcolici tra cui i mitic Moët & Chandon (incluso Dom Pérignon), Veuve Clicquot Ponsardin e Château d'Yquem, per citarne solo tre.

Agroalimentare in gran spolvero anche a guardare i Paperoni italiani, il primo dei quali è Giovanni Ferrero: il patron della Nutella è in 31a posizione e primo degli italiani con 35 miliardi di dollari di patrimonio. Al nono posto italiano 683° nel mondo, si trova Giuseppe De’ Longhi, presidente dell’omonima società. Secondo Forbes, il patrimonio personale di De’ Longhi si attesta intorno ai 4 milioni di dollari.

Entrano in classifica altri importanti nomi dell’imprenditoria, soprattutto veneta, tra cui Renzo Rosso, al 22° posto in Italia, con un patrimonio di 2,7 miliardi di dollari. Mister Diesel, storico imprenditore della moda, sta ormai avanzando a grandi passi nel mondo degli investimenti nel food: lo attestano le operazioni messe in atto dalla sua Red Circle Investments, che fa capo a Otb, holding da 1,5 miliardi di Euro di fatturato che a ottobre scorso ha acquisito il 40% di vini Bennati sull'Etna (vedi notizia Renzo Rosso compra il 40% di Cantine Benanti) dopo aver messo a segno altri colpi come le partecipazioni in Masi (vedi notizia Mr Diesel sale in Masi Agricola), Cortilia (vedi notizia Aumento di capitale da 20 milioni per Cortilia) e Planet Farms.

Scorrendo la classifica mondiale si nota come altri business man legati all'agroalimentare stiano scalando la graduatoria: primo fra tutti l'indiano Gautam Adani, terzo uomo più ricco del mondo con 127,6 miliardi di dollari di patrimonio guadaganti anche attraverso una sua Adani Wilmar Limited (partnership tra Wilmar International di Singapore e Adani Enterprises) diventata una delle maggiori aziende indiane di oli alimentari e prodotti alimentari.

Il suo "collega" miliardario indiano Mukesh Ambani, il cui attuale patrimonio di 89,5 miliardi di dollari lo colloca all’ottavo posto nella graduatoria mondiale, è un altro che investe in agroalimentare. Tra i marchi in cui ha diversificato la sua attività spicca Reliance Retail, nata nel 2006: gestisce negozi di vicinato, supermercati, ipermercati, negozi all'ingrosso cash & carry, negozi specializzati e negozi online e ha democratizzato l'accesso a tutti i tipi di prodotti e servizi in tutti i segmenti per tutti i consumatori indiani. Dalla sua nascita è cresciuta e oggi serve oltre 100.000 clienti ogni ora e vanta oltre 156 milioni di clienti registrati. 

Non possiamo dimenticare, infine, i re dei supermarket Usa, la famiglia Walton che occupa il 17°, 18° e 19° posto con Jim (patrimonio da 60,9 miliardi di dollari), Rob (59,7 miliardi) e Alice Walton (58,8 miliardi) che mettono insieme un patrimonio da 179,4 miliardi di dollari con la loro Walmart. 

In 28a posizione, poi, notiamo John e Jacqueline Mars re statunitensi degli snack: ognuno vanta un patrimonio da 38,7 miliardi di dollari e, quel che è più incredibile, è che seguono di due sole posizioni uno che fino a poco tempo fa svettava sul podio, ossia Mark Zuckerberg, mister Facebook, che adesso viaggia in 26a posizione con 43,8 m miliardi di dollari, Forse perché non investe nell'agroalimentare, vien da pensare. 

fc - 28198

EFA News - European Food Agency
Collegate
Simili
◄ Torna alla pagina precedente