Mandarini e clementine protagonisti della Befana
Nonostante gli aumenti e un calo di produzione, i due frutti riempiranno le calze
Mandarini e clementine sono destinati a essere protagonisti assoluti nella calza della Befana, tradizione per quasi 13 milioni di famiglie. Secondo le stime di Cia-Agricoltori, nonostante l’altalena dei prezzi e una stagione produttiva sotto del 20%, saranno almeno tre gli agrumi in regalo, uno o due in più rispetto al 2022, per un incremento complessivo della domanda del 10%.
Secondo Cia, l’attenzione degli italiani al mangiar bene e sano, riesce a fare da contraltare a una situazione congiunturale tutt’altro che idilliaca per le produzioni agricole nazionali, anche del comparto agrumicolo, costretto a fare i conti con costi colturali raddoppiati per gli aumenti su acqua, energia, concimi, fertilizzanti e quota manodopera, a monte già difficile da reperire e in balia dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di umidità e grande caldo che non fanno bene né ai frutti né alle piante che aspettano l’inverno per riposare.
In sostanza, per mandarini e clementine, la campagna 2022/2023 sta per chiudersi, complessivamente, con 175 mila tonnellate in meno, sebbene garantendo buona qualità sia nella pezzatura che nelle proprietà organolettiche. Probabile, spiega Cia, che saranno le clementine ad avere la meglio nella calza della Befana con quelle della Calabria, grande produttrice a livello nazionale, che piacciono ovunque.
I mandarini di Sicilia, regione che cresce costantemente nel settore, dovranno puntare tutto proprio sulla tradizione che li vede da sempre protagonisti il 6 gennaio. Del resto, anche se con i semi, restano i più dolci e profumati.
Quanto ai listini, durante le feste, il prezzo medio settimanale delle clementine all’origine è stato di 0,48 centesimi al chilo, in rialzo del 3,6% rispetto al 2021, mentre quello dei mandarini di 0,46 centesimi al chilo, in calo del 3.1% sul 2021. Allo scaffale, per le confezioni in rete, vige lo sconto anche del 30%.
Evidenti le problematiche del settore, precisa Cia: oltre al caro bollette, pesa il mancato riconoscimento del giusto prezzo al produttore e, quindi, un’equa redistribuzione del valore lungo la filiera. Positivi, invece, secondo Cia gli stanziamenti disposti dal Governo, in legge di Bilancio, per la lotta alle fitopatie, a partire dai ristori per i coltivatori in sofferenza per il Mal secco che distrugge gli agrumeti.
Infine, Cia rilancia il ruolo chiave del rapporto diretto tra produttore e consumatore che trova spazio, con l’organizzazione, nei mercati e nelle botteghe della spesa in campagna, distribuite in tutta Italia, dove acquistare prodotti di stagione e di qualità garantita, per riempire la migliore calza della Befana. Non solo agrumi, ma anche frutta secca, dolciumi e tipicità regionali.
EFA News - European Food Agency