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Crolla del 70% il prezzo del carciofo pugliese

Coldiretti: inaccettabile la quotazione del "violetto di Brindisi" dovuta anche all'import selvaggio

"È inaccettabile il crollo dei prezzi di oltre il 70% per il carciofo violetto di Brindisi, il francesino, un prodotto pregiato che oggi vede le quotazioni a picco fino a 0,18 Euro, anche per la concorrenza spietata delle importazioni selvagge dall'estero di prodotto di dubbia qualità da Tunisia ed Egitto". La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, e riguarda i prezzi dei carciofi in caduta libera in campagna in Puglia.

"Il prodotto di pregio già in questa prima decade di gennaio, per non buttarlo, sta finendo all'industria di trasformazione -sottolinea il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis Angelini-. Una situazione inaccettabile in uno scenario di crisi che andrebbe affrontata con maggiore serietà senza speculare sugli anelli più deboli della filiera, gli agricoltori e i consumatori". 

"Lo scenario è aggravato dal clima pazzo -aggiunge Coldiretti Puglia- che mette a repentaglio la produzione, con gli agricoltori che devono salvare il prodotto dal clima umido e dallo scirocco, con le temperature sopra la media stagionale. In Puglia si producono 1.245.400 quintali di carciofi -ricorda la confederazione pugliese- di cui 475mila solo nella provincia di Brindisi, una delle aree vocate soprattutto per i carciofi di pregio". 

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