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CLARA MOSCHINI

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Pallini aumenta i ricavi del 25%

Il limoncello traina l'export dell'azienda che si appresta a tagliare il traguardo dei 150 anni di attività

150 anni portati benissimo. La Pallini taglierà il traguardo del secolo e mezzo di attività nel 2025, con un fatturato in crescita e numeri di tutto rispetto. L'intero settore del wine e sprits italiano ha chiuso il 2022 tra diverse ombre. La leadership dell'azienda fondata nel 1875 dall'abruzzese Nicola Pallini rimane salda. Nel settore dei liquori e degli sciroppi d'alta gamma, la Pallini continua a primeggiare in particolare grazie al suo limoncello, laddove nei decenni passati il suo prodotto più celebre era il Mistrà.

"La svolta è stata negli anni Novanta quando la Pallini sentì l'esigenza di conquistare nuovi spazi puntando su uno dei suoi prodotti di maggior successo, proprio il limoncello prodotto partendo dai limoni delle Costiera Amalfitana dove a Vietri sul Mare abbiamo un piccolo laboratorio per la produzione di limoncello Igp in bottiglie di ceramiche decorate da artisti della costiera con un punto vendita diretto oltre all'emporio di via Tiburtina", spiega al Quotidiano Nazionale, Micaela Pallini, 53 anni, CEO dell'omonima azienda e discendente diretta del fondatore, nonché presidente di Federvini.

"Con circa 2,5 milioni di bottiglie l'anno, a partire da quelle da 0,05 - 0,50 cl, vendute soprattutto nel canale Horeca e nel travel retail (dai duty free aeroportuali alle navi da crociera) essendo un prodotto per soglia di prezzo limitato solo a qualche catena laziale della Gdo, il limoncello, per cui nel 2023 abbiamo previsto un refreshing di Immagine e packaging, rappresenta oggi il 65% della nostra produzione ed è il secondo limoncello più venduto al mondo", aggiunge Micaela Pallini.

Come ricordato dall'imprenditrice, la Pallini fattura circa 17 milioni di euro, con una trentina di dipendenti. Nel contesto della ripresa post-pandemica, l'azienda con sede a Roma, in via Tiburtina, ha registrato un aumento dei ricavi intorno al 25%.

Più dell'85% dei liquori Pallini sono destinati all'export in una sessantina di Paesi "con una forte presenza nel mercato americano", ma anche in Germania, Inghilterra, Belgio e Olanda. Negli ultimi anni registra un'espansione in mercati come Albania, Australia, Ecuador, Francia, Messico, Montenegro Portogallo, Spagna, Austria e Svizzera. "L'obiettivo adesso è rafforzare questa presenza e puntare su nuovi mercati come quelli Balcanici e il Sud America", puntualizza Micaela Pallini.

L'azienda leader nei liquori ha risentito, come tanti altri, dei rincari delle materie prime, a partire da alcool e zucchero, senza trascurare il vetro, i tappi e il packaging. Inevitabile, dunque "e riportare una parte di questo straordinario incremento dei costi sui listini, e non sempre è stato facile spiegarlo ai clienti", conclude il CEO della Pallini.

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EFA News - European Food Agency
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