Etichette vini/2. Pugno di ferro di Tajani e Lollobrigida
I due ministri inviano lettera di protesta a commissario Breton. Richiesto intervento Ue sul Wto
Sulle etichette irlandesi per il vino, l'Italia non ci sta e protesta in sede europea, nella persona di due rappresentanti governativi. I ministri Antonio Tajani e Francesco Lollobrigida hanno consegnato una lettera al commissario UE per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton. Lo si apprende dal sito della Farnesina.
“La scelta di Dublino incide negativamente sulla libertà degli scambi e sulla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione”, si legge nel testo della lettera. “L’Italia sostiene un approccio informativo volto a educare i consumatori a comportamenti responsabili e a scelte consapevoli, senza però l’adozione di misure nazionali di carattere arbitrario. Chiediamo pertanto un suo intervento a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza Ue che vieta restrizioni quantitative”.
Dietro la scelta irlandese di segnalare la dannosità del vino sulle etichette, come deterrente all'alcolismo, il ministro dell'agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida ritiene "si miri non a garantire la salute ma a condizionare i mercati".
Si tratta di una "scelta gravissima", ha aggiunto Lollobrigida, tanto più che "viene da nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici. Si vuole equiparare il vino ai superalcolici" ma il vino "utilizzato in modo moderato è alimento sano".
Da parte sua, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato in un tweet la richiesta d'intervento della Commissione Ue sul Wto. “Assurda la decisione dell'Irlanda di introdurre un'etichetta per tutte le bevande alcoliche, incluso il vino italiano - scrive Tajani -. Nonostante la contrarietà del PE. Scelta che ignora la differenza tra consumo moderato e l'abuso di alcol. Chiederò l'intervento della Commissione Ue sul @wto”.
EFA News - European Food Agency