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Dopo la siccità l'agricoltura teme l'inverno violento

Il caldo anomalo ha risvegliato prima gemme che rischiano di soccombere all'ondata di gelo in arrivo

A vederla con occhio critico sembrerebbe che comunque vada non va mai bene. Ma la questione del clima, così importante per l'agricoltura, ha dei risvolti che vanno valutati attentamente e analizzati con cura. Se il caldo anomalo, infatti, ha favorito il risveglio vegetativo delle piante da frutto come noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle, con le gemme che iniziano ad aprirsi a fiore fuori stagione, adesso si corre il rischio concreto che le stese gemme vengano danneggiate dall’annunciato brusco abbassamento delle temperature.

Secondo la banca dati aggiornata Isac-Cnr, bisognerà prestare molta attenzione all’arrivo del freddo e del maltempo: questo perché stiamo uscendo, forse, da un inverno che, dal punto di vista climatologico, ha fatto segnare finora una temperatura superiore di 2,09 gradi alla media storica. Un'anomalia che nel centro Italia ha toccato addirittura +2,54 gradi e +2,65 gradi nel mezzogiorno. 

Il rischio concreto è che repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti di frutta e sul carrello della spesa. Eppure le precipitazioni con pioggia e neve sono importanti, dopo un 2022 in cui si è registrata la caduta del 30% in meno di precipitazioni, rispetto alla media storica del periodo 1991-2020: fiumi e laghi sono a secco e preoccupante è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

La mancanza neve in questa stagione, sottolinea Coldiretti in un comunicato, crea difficoltà per l’agricoltura secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane": i forti temporali con precipitazioni violente "provocano danni diretti sui terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti".

Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura, lo ricordiamo, è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 la cifra di 6 miliardi di Euro.

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EFA News - European Food Agency
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