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CE, 1993-2023: trent'anni di Mercato comune

Assolatte fa il bilancio del trentennio: "ancora troppi ritardi per il lattiero-caseario"

"La libera circolazione ha valore solo se è in grado di apportare vantaggi netti a tutti. Attenzione agli effetti distorsivi delle nuove norme..."

Il 2023 si è aperto con un importante anniversario: il 1° gennaio 1993 entrava in vigore il Trattato di Maastricht, e con esso il mercato unico della Comunità Europea. Quella data, scrive oggi Assolatte in una nota, ha inaugurato un trentennio chiave per tutti i Paesi dell’area, caratterizzato dalla libera circolazione di merci, persone, capitali e servizi. "L’abbattimento delle frontiere interne all’Unione è stato positivo per il settore lattiero-caseario italiano –commenta Paolo Zanetti, presidente di Assolatte –, in particolare per il grande impulso che ha dato al commercio estero. Lo snellimento burocratico ha liberato il nostro potenziale, un made in Italy di qualità e varietà, e i nostri formaggi hanno conquistato i mercati europei e reso l’export la grande leva di sviluppo che è oggi".

Per capire la portata di questo fenomeno, precisa l'Associazione, è utile conoscere i numeri: nel 1993 le imprese italiane esportavano, nell’UE a 27, 69.000 tonnellate di formaggi; oggi le tonnellate sono diventate 360.000. Mentre il fatturato è salito da 312 milioni di euro ad oltre 2,3 miliardi. L’effetto del mercato unico europeo ha dato impulso anche all’export extra-UE, prosegue Assolatte. La libera circolazione ha rappresentato infatti anche un principio, un valore cui l’Italia e gli altri Paesi membri hanno aderito e che ha ispirato i molti accordi commerciali negoziati dalla Commissione Europea con partner esteri fondamentali: Canada, Giappone, Corea del Sud, Svizzera, solo per citarne alcuni.

Negli ultimi 10 anni, periodo nel quale sono entrati in vigore gli accordi di libero scambio più importanti per il lattiero-caseario, il fatturato extra-UE è cresciuto del 70% arrivando a 1,3 miliardi di euro. Tuttavia, sul fronte Mercato Comune per il settore lattiero-caseario c’è ancora molto da fare. Per Assolatte servono azioni concrete da parte delle istituzioni europee e nazionali, con soluzioni concertate a livello comunitario per rendere più effettiva la libertà proclamata.


Occorre, infine, fare attenzione ai rischi insiti nell’esperimento del Mercato Comune. "La libera circolazione – sottolinea Zanetti –, ha valore solo se è in grado di apportare vantaggi netti a tutti. A preoccupare le nostre aziende sono gli effetti distorsivi delle norme dei singoli paesi che rendono i propri prodotti più competitivi degli altri concorrenti europei. Mercato comune, per noi – chiarisce il presidente – significa regole comuni con cui confrontarsi". Procedere in ordine sparso, rimarca Assolatte, e, ancor di più, l’imposizione a tutti di sistemi controversi e divisivi, produce pericolose distorsioni del mercato. Il caso più recente, è il Nutriscore e l’etichettatura fronte pacco. "Ci chiediamo, e chiediamo alle istituzioni UE, quale reale beneficio può trarre un formaggio italiano dall’entrare liberamente nel mercato di un altro Stato membro ed essere poi qui 'bocciato' dal sistema di etichettatura in vigore", conclude Zanetti.

CTim - 28611

EFA News - European Food Agency
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