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Sub-irrigazione a goccia aumenta la resa del mais (+31%)

Il sistema consente di ridurre sino al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzanti

MartinoRossi SpA rende noti i risultati di una ricerca commissionata all'Università Cattolica di Piacenza.

Rispetto all’irrigazione a pioggia, il sistema di sub-irrigazione a goccia ha dato prova di aumentare la resa del mais (+31%) e l'efficienza del fertilizzante azotato. E' uno dei risultati della ricerca commissionata da MartinoRossi SpA all'Università Cattolica - Sede di Piacenza. Lo studio è finalizzato a valutare l’impatto dell’utilizzo della sub-irrigazione e fertirrigazione di precisione in termini di minori emissioni di gas climalteranti e di resa delle culture in contesti di agricoltura conservativa “no tillage”, ovvero senza aratura ed erpicatura.

I benefici della sub-irrigazione a goccia sono risultati maggiori nelle colture che necessitano di grandi quantità di acqua e di composti azotati, come nel caso del mais. Questi risultati positivi sono stati osservati solo durante l'anno più secco, nel quale l'irrigazione ha fornito circa l'80% del fabbisogno idrico del mais. Ciò rientra nell’ordine naturale delle cose perché il contributo dell’irrigazione diminuisce in presenza di annate con precipitazioni piovose nella media o più copiose. 

La spaziatura più stretta tra le fila, inoltre, ha attenuato le emissioni di protossido di azoto sia rispetto all'irrigazione a pioggia (-36%) sia rispetto al sistema di sub-irrigazione con una distanza più ampia tra le file (-44%), in virtù di una distribuzione più omogenea dell'azoto nel suolo e di un minor contenuto di umidità del terreno. 

Dalla ricerca è emerso anche che il sistema di irrigazione a pioggia ha favorito la decomposizione dei residui delle cosiddette “cover crops”, favorendo così il rilascio di carbonio e azoto nel suolo e aumentando, di conseguenza, le emissioni di protossido di azoto.

Il sistema di sub-irrigazione di precisione brevettato Underdrip® prevede il posizionamento dei semi sfruttando la tecnologia GPS direttamente sopra le manichette di irrigazione interrate da 45 cm dalla superficie. Questo sistema consente di "ridurre sino al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzanti, abbattendo nel contempo il ricorso a diserbanti e fitosanitari", si legge in un comunicato di MartinoRossi SpA.

“I risultati della ricerca condotta dall’Università Cattolica confermano che l’agricoltura conservativa è un’alternativa valida ed efficace per preservare la vitalità dei suoli agricoli, migliorare l’assorbimento dei composti azotati e aumentare la resa della colture senza impattare negativamente sull’ambiente”, commenta Giorgio Rossi, presidente e titolare di MartinoRossi.

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EFA News - European Food Agency
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