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Formaggi Dop italiani sempre più social

Nuovo step della campagna “Think milk, taste Europe, be smart” promossa da Alleanza coop

Ci sono voluti due anni di commenti sui social network che avevano per argomento latte e latticini per ar emergere la necessità di azioni informative per inserirsi in modo incisivo nel dibattito in rete fra i Millennial con brevi video, pensati come una chat fra amici. Sono questi i protagonisti della nuova attività di Think Milk, taste, Europe, be smart!, il progetto promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea. 

Si tratta di una campagna video, online da oggi su Instagram, Facebook e YouTube; in essa, secondo il metodo del peer learning, sono proprio i giovani a fornire i giusti consigli ai loro pari. I consigli sono riassunti in tre video, sviluppati con una grafica colorata e coinvolgente: brevi pillole con la struttura di una vera chat, arricchite con contenuti grafici (tabelle, infografiche e altro ancora) per riassumere in modo conciso ed efficace dati e statistiche a supporto dell’informazione.

Sono tre i temi più dibattuti e controversi in rete: 

  1. le presunte intolleranze al latte; 
  2. l’opportunità di continuare a consumarlo in età adulta;
  3. il contenuto nutrizionale del latte ma, soprattutto, dei formaggi. 

Il tema dell’intolleranza è forse il più paradossale: la genericità e, spesso, l’assenza di sintomi fanno sì che il 75% degli intolleranti al lattosio non sappia di esserlo mentre al contrario, moltissime persone su una base di un’autodiagnosi “si sentono intolleranti” e scelgono in totale autonomia e senza consultare un medico di privarsi dei latticini. Un sacrificio inutile, sottolinea una nota ufficiale, di Alleanza cooperative, "anche perché in commercio ci sono numerosi prodotti specifici delattosati, perfettamente digeribili da tutti". 

Inoltre, alcuni dei più celebri dei formaggi Dop del nostro Paese sono naturalmente privi di lattosio perché ricchi di batteri lattici o perché sottoposti a prolungata stagionatura: l'espeio è portato dal taleggio, dal gorgonzola, dalla fontina, dal provolone Valpadana, dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, per citarne alcuni che si possono fregiare della Dop. I fermenti e i batteri presenti, infatti, scindono il lattosio in glucosio e galattosio rendendolo digeribile, oltre che un’ottima fonte di calcio. 

Anche sul contenuto calorico di questi prodotti vi sono informazioni scorrette: l’apporto energetico va, infatti, sempre parametrato alla porzione assunta: consumati nell’ambito di una dieta equilibrata, nelle giuste dosi e variandone la tipologia, i latticini contribuiscono a mantenerci in salute. Il segreto è seguire la regola del 3: una porzione 3 volte al giorno di latte o yogurt e 3 porzioni a settimana di formaggi. 

Infine, alla domanda se vi sia un’età limite oltre la quale smettere di bere latte, la risposta è no. "La comunità scientifica -aggiunge la nota- è giunta alla conclusione che il latte e i suoi derivati sono considerati alimenti cardine della dieta mediterranea e il loro consumo è fortemente consigliato, nell’ambito di una alimentazione bilanciata, in tutte le fasce di età".

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EFA News - European Food Agency
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