Retail: il 55,4% degli imprenditori guarda con ottimismo al futuro
Nel settore del food, il 51% degli intervistati ha fiducia negli interlocutori e nel management
Dati confortanti arrivano dal retail. L'indagine promossa dall’Osservatorio Imprenditoria Retail 2022 fa emergere che il 55,4% degli imprenditori del commercio in catena afferma infatti di essere positivo e avere fiducia nel futuro.
Dalla ricerca sono emerse altre quattro tendenze molto indicative:
-il 16% degli stessi imprenditori coinvolti gestisce altre attività al di fuori del network, con punte del 29,9% nel settore della ristorazione e del 35,8% nel settore dei servizi;
-nel rapporto tra network e affiliato, il 29% non si sente abbastanza ascoltato e coinvolto dallo stesso network;
-il 34% degli imprenditori è interessato a operare in altri settori;
-nel mondo del food, il 51% degli stessi ha fiducia negli interlocutori e nel management dell'azienda.
La ricerca mostra dunque come più del 16% degli imprenditori operi già in più di un settore retail, mentre uno su tre (34%) si dichiara interessato allo sviluppo anche in settori diversi da quello di appartenenza. Questo dato è da collegare con l'elevata percentuale sul totale del campione (16%) di imprese strutturate con oltre 3 punti vendita (6,2 in media) e una media di 67 dipendenti. I settori percepiti come opportunità attrattiva per diversificare la propria attività sono, su una scala da 1 a 10 quelli immobiliare (8), ristorazione (8) e servizi (7,9), che sono anche quelli che mostrano il livello più elevato di fiducia verso un'evoluzione positiva del mercato.
Nell’approfondimento finale dedicato al retail food, il questionario rileva come gli imprenditori ritengano più importanti per i clienti i reparti freschi e freschissimi, in particolare salumi, formaggi e gastronomia (9,4 su 10), seguiti da frutta e verdura (9,4), pane e panetteria (9,0) e carne (8,7). Sugli stessi reparti, però, il loro voto all'insegna è ben più basso: restano in testa salumi, formaggi e gastronomia, ma con solo il 7,7, seguito da prodotti alimentari confezionati (7,7), surgelati e gelati (7,5) e bevande analcoliche e acqua (7,5). Gli altri freschi sono più in basso: frutta e verdura 7,3, carne 7,0, pane e panetteria 6,8. Per questo la ricerca sottolinea come gli imprenditori sottolineino la centralità di freschi e freschissimi, ma spesso i network non si dimostrano all'altezza e dovrebbero migliorare assortimenti, prezzi e promozioni in questi reparti.
L’indagine ha raccolto l’adesione di 45 insegne retail dei settori food, non food e servizi e ha interessato circa 1.100 imprenditori rappresentativi di tutte le Regioni d'Italia e operanti in diversi settori: GDO, Retail Non Food, Ristorazione in Catena, Servizi, ed è stato realizzato con il supporto di numerose associazioni di categoria, tra cui Confimprese, Confcommercio, Assofranchising e Federfranchising, e con il patrocinio del Comune di Milano e di sei Regioni italiane (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Umbria e Campania).
EFA News - European Food Agency