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Biogas, Cib protagonista a Fieragricola

Le aziende agricole sono al centro della transizione agroecologica

Le aziende agricole del biogas sono al centro della transizione agroecologica. Questo grazie alle opportunità del Pnrr legate allo sviluppo del biometano e alle misure di agricoltura 4.0 che contribuiranno a consolidare il ruolo dell’agricoltura come uno degli attori principali contro la crisi energetica e climatica. Lo afferma il Cib, il Consorzio italiano biogas che ha partecipato alla due giorni di Fieragricola Tech, la manifestazione per le nuove tecnologie in agricoltura.

“La partecipazione del Cib e dei nostri associati a questa prima edizione di Fieragricola Tech dimostra il ruolo della digestione anaerobica quale motore di innovazione e sviluppo per il settore primario e per il territorio", spiega Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas. 

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, l’agricoltura digitale in Italia vale 1,6 miliardi di Euro: la raccolta di dati, le misure di agricoltura di precisione e digitalizzazione del lavoro hanno permesso una riduzione di consumi di combustibile di almeno il 10-15% e dei tempi di lavorazione fino al 35%, con un calo dei costi medi di produzione di almeno il 10-15%, un aumento delle rese stimato del 7-15% per i cereali e, in allevamento, un incremento della produzione di latte del 10-15%. 

Fra le aziende agricole associate al Cib, sono già diversi gli esempi virtuosi di applicazione di pratiche agroecologiche grazie ai quali si stanno già ottenendo risultati di rilievo, raccolti all’interno del progetto “Farming for Future. Dieci azioni per coltivare il futuro”, la road map delineata dal consorzio per la transizione agroecologica dell’agricoltura italiana. 

Le aziende agricole del biogas e biometano, che in Italia sono più di 1.800, rappresentano due asset importanti per promuovere l’economia circolare: il settore, però, può fare ancora un passo in avanti sul fronte delle energie rinnovabili in ambito agricolo. Il piano guarda anche allo sviluppo del biogas con la promozione di pratiche ecologiche per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici, aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli. 

Il nuovo decreto biometano, pubblicato a ottobre, ha sbloccato 1,7 miliardi di Euro di investimenti del Pnrr per sostenere la produzione di più di 2,3 miliardi di metri cubi di biometano al 2026: a questo si aggiunge il primo bando del Gse aperto il 30 gennaio che vedrà impegnate le aziende agricole per l’assegnazione degli incentivi previsti dal decreto. 

“Gli interventi del Pnrr -aggiunge Gattoni- rappresentano un volano importante per nuovi investimenti nel settore verso un modello di agricoltura 4.0. In questo, biogas e biometano rappresentano un patrimonio strategico significativo per rispondere alla sfida energetica rinnovabile, garantire autonomia alimentare, cura del territorio e tutela del clima”.

“Per poter dare il proprio pieno contributo, però -sottolinea il presidente del Cib-, il settore agricolo ha bisogno di un sistema normativo completo, misure snelle che permettano alle nostre aziende di poter cogliere pienamente tutte le opportunità del Piano. Semplificazioni che non abbiamo colto nel Dm applicativo recentemente pubblicato". 

"Siamo in attesa, da cinque anni ormai -prosegue Gattoni- della definizione del decreto FER2, provvedimento importante per la prosecuzione della produzione di energia elettrica rinnovabile. Inoltre, attendiamo anche l’emanazione delle misure per la promozione delle pratiche ecologiche nelle fasi di produzione del biometano. Infine è necessario anche uno sforzo da parte delle aziende del trasporto e della distribuzione della rete gas per rendere più veloci le connessioni”.

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EFA News - European Food Agency
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