Al tappeto Tyson, secondo produttore di carne al mondo
Il marchio Usa chiude il primo quarter con utili netti crollati da 1,12 miliardi di dollari a 316 milioni
È uno dei primi marchi statunitensi ad avere partecipato alla sperimentazione e commercializzazione della carne in provetta negli Stati Uniti (vedi articolo Carne in provetta, primo ok da Fda Usa). Adesso, però, Tyson Foods, gigante della carne Usa, secondo maggior produttore di carne di pollo, manzo e maiale al mondo dopo Jbs, deve fare i conti con la cruda realtà: paga dazio e cade sui dati relativi al primo trimestre del nuovo esercizio 2023, conclusosi il 31 dicembre con un utile netto di 316 milioni di dollari. Il titolo alla Borsa di New York si muove in forte ribasso e perde il 4,6%: a pesare sulle azioni del gruppo contribuiscono proprio i risultati relativi al primo trimestre, visto che gli utili netti sono crollati da 1,12 miliardi di dollari a 316 milioni, cioè da 3,07 dollari per azione a 88 centesimi per azione. Su base rettificata l'eps, l'utile per azione, si è attestato a 85 centesimi, al di sotto di 1,31 dollari stimati dal consensus.
Nei tre mesi del primo trimestre, i ricavi sono saliti da 12,93 a 13,26 miliardi, ma anche in questo caso risultano sotto 13,51 miliardi attesi dagli analisti. Nonostante la crescita del fatturato del 2,5%, l'azienda ha risentito del calo dell'8,5% dei prezzi della carne bovina. I volumi di vendita della carne suina sono diminuiti del 7,4%: l'utile operativo rettificato è sceso del 68% a 453 milioni di dollari e l'eps rettificato è sceso del 70%. Secondo Reuters, le forniture interne di carne bovina superiori al previsto hanno indebolito la domanda di pollo di Tyson: l'azienda, in sostanza, non avrebbe previsto la quantità di proteine sul mercato in relazione alla siccità che negli Stati Uniti occidentali ha spinto gli allevatori a ridurre le mandrie di bovini, mandando più animali al macello. Nel frattempo, un'epidemia di influenza aviaria ha innescato restrizioni all'esportazione portando a forniture nazionali di pollo superiori al previsto.
L'amministratore delegato di Tyson, Donnie King, ha dichiarato agli analisti che i dirigenti del settore del confezionamento della carne si aspettavano che il pollo avrebbe colmato il previsto vuoto nelle forniture di carne causato dalla riduzione della produzione di carne bovina e suina. "Nel primo trimestre -spiega King- abbiamo affrontato alcune sfide: le dinamiche di mercato e alcune inefficienze operative hanno avuto un impatto sulla nostra redditività. Prevediamo di migliorare le nostre prestazioni nella seconda metà dell'anno fiscale 2023 e in futuro, mentre ci sforziamo di lavorare per diventare i migliori della categoria nel nostro settore". Per l'intero 2023 Tyson prevede un fatturato compreso tra 55 e 57 miliardi di dollari.
"Abbiamo attuato la nostra strategia nei primi tre mesi -aggiunge King- aumentando i volumi, migliorando i livelli di personale, investendo nell'automazione e creando scorte per soddisfare la domanda dei clienti, il tutto mantenendo l'attenzione sulla liquidità e sulla salute finanziaria. La forza dei nostri marchi al dettaglio, tra cui Tyson, Jimmy Dean, Hillshire Farm e Ball Park, è stata dimostrata dalla crescita dei cibi pronti, in particolare con Jimmy Dean che ha chiuso il trimestre con la quota di volume più alta di sempre. Siamo ottimisti sulle prospettive a lungo termine di Tyson. Abbiamo i più grandi marchi di proteine al mondo, un team incredibile e una solida strategia per servire i nostri clienti e deliziare i consumatori con proteine di alta qualità, sostenibili e convenienti".
EFA News - European Food Agency