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CLARA MOSCHINI

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Gli impegni Fao per limitare la diffusione della resistenza antimicrobica

Incontro alle Barbados su temi critici come finanziamento, sorveglianza integrata, ricerca e sviluppo

Il direttore generale QU Dongyu interviene al sesto incontro del Global Leaders Group on Antimicrobial Resistance

I sistemi agroalimentari svolgono un ruolo chiave nel limitare la diffusione della resistenza antimicrobica (AMR) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) è pienamente impegnata ad affrontare ciò che l'ONU elenca come una delle 10 principali minacce per salute globale, ha dichiarato ieri il direttore generale della FAO QU Dongyu al sesto incontro del Global Leaders Group (GLG) sulla resistenza antimicrobica. Incontro avvenuto ieri a Bridgetown, Barbados, ospitato dal primo ministro dello Stato insulare, Mia Amor Mottley, durante il quale sono stati trattati temi critici della resistenza antimicrobica come il finanziamento, la ricerca e lo sviluppo, la sorveglianza integrata, il ruolo del settore privato, la resistenza antimicrobica e l'ambiente, galvanizzando l'azione politica per affrontare il tema.

"La FAO è pienamente impegnata a lavorare con i suoi partner per creare sistemi agroalimentari più efficienti, più inclusivi, più resilienti e più sostenibili per una migliore produzione, una migliore alimentazione, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti", ha affermato il dg. Tale trasformazione dei sistemi agroalimentari può ora essere meglio supportata grazie all'inclusione della resistenza antimicrobica nel Fondo pandemico, ha aggiunto, sottolineando anche l'importanza di un approccio One Health per ridurre l'uso di antimicrobici nel settore agroalimentare. One Health è un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi riconoscendo che sono strettamente collegati e interdipendenti.

La FAO sta attualmente preparando un'iniziativa globale decennale per ridurre la necessità di antimicrobici nei sistemi agroalimentari. Ha inoltre sviluppato la prima versione della piattaforma informatica International FAO Antimicrobial Resistance Monitoring IT per affrontare l'attuale carenza di informazioni nei sistemi agroalimentari. Inoltre attualmente ospita la piattaforma di partenariato multi-stakeholder AMR , un meccanismo per promuovere la collaborazione tra un'ampia gamma di parti interessate a tutti i livelli nell'ambito di One Health. Guardando al futuro, il dg ha invitato i partecipanti al Food Systems Stocktaking Moment delle Nazioni Unite in programma dal 24 al 26 luglio presso la sede della FAO a Roma, in cui si discuterà della resistenza antimicrobica, che si verifica quando microrganismi come batteri, virus, parassiti o funghi diventano resistenti ai trattamenti antimicrobici a cui erano precedentemente sensibili.

L'uso crescente e improprio di antimicrobici e altri fattori di stress microbico (ad esempio la presenza di metalli pesanti e altri inquinanti) crea condizioni favorevoli affinché i microrganismi sviluppino resistenza. Ciò a sua volta pone gravi minacce alla salute umana, animale, vegetale e ambientale, alla safety e alla security alimentare e alla prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie. Una condizione che colpisce in modo sproporzionato i paesi a basso e medio reddito e contribuisce a quasi 5 milioni di morti all'anno, secondo il rapporto Global Research on Antimicrobial Resistance. La Banca Mondiale stima che nel prossimo decennio, l'AMR potrebbe comportare un deficit del PIL di almeno 3,4 trilioni di dollari all'anno, e altri 24 milioni di persone sarebbero costrette alla povertà estrema entro il 2030 se oggi non si interviene.

CTim - 29089

EFA News - European Food Agency
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