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L'Irlanda notifica l'etichetta antialcol al Wto e l'Italia contrattacca

Lollobrigida: "attiveremo tutte le forme di resistenza rispetto a un provvedimento che divide l'Europa"

L'Irlanda ha notificato al Wto, World trade organization, le norme tecniche sull'etichettatura "salutista" degli alcolici. Il progetto di regolamento sull'etichettatura si applica a tutti i prodotti alcolici venduti in Irlanda, si ricorda nella notifica, siano essi prodotti localmente o importati. Pertanto, potrebbe costituire una barriera tecnica al commercio. A questo punto scatta il periodo di 90 giorni per la presentazione delle opposizioni. 

Dal palco della 9a Conferenza Economica di Cia- Agricoltori italiani a Roma, si scaglia contro l'iniziativa il ministro dell'Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. "Attiveremo -dice- tutte le forme di resistenza rispetto a un provvedimento che divide l'Europa e stiamo trasmettendo ai colleghi che hanno sottoscritto con noi un documento, di Spagna e Francia, e di altre sei nazioni, la lettera del ministro degli Affari esteri Antonio Tajani scritta ieri al commissario Dombrovskis in cui si denuncia che secondo noi è un violazione di trattati sul commercio comune".

Gli fa eco Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. "Come delegazione italiana ci faremo promotori di una istanza formale al presidente del CoR, il Comitato delle Regioni Ue e anche alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, firmata anche da tanti colleghi spagnoli, portoghesi, francesi, rumeni e greci. L'etichettatura sanitaria -aggiunge- sarebbe davvero un colpo grave a tutte l'economia del vino e non possiamo accettare assolutamente che i nostri vini italiani e quelli degli altri colleghi europei possano essere associati a ciò che uccide. Io sono preoccupato come capo delegazione italiana perché il vino è un'eccellenza italiana dal Piemonte alla Sicilia, al Veneto, alla Toscana". 

"Associare il vino all'alcol -prosegue Cirio- vuol dire essere ignoranti su ciò che è il vino, e noi non possiamo avere un'Europa ignorante. Le regioni italiane hanno la necessità che l'Europa distingua dal concetto di abuso e uso. Non è solo una questione economica, ma anche culturale e scientifica: abbiamo sempre dimostrato anche attraverso studi medici acclarati che un consumo consapevole ed equilibrato del vino può addirittura fare bene alla salute".

fc - 29110

EFA News - European Food Agency
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