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CLARA MOSCHINI

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Grecia e Toscana unite nel nome della cucina

Partnership tra Tpt e Macedonia centrale, Tracia e Unione municipalità Isole Ionie

Un banchetto etrusco-ellenico, declinato al femminile, con piatti “antichi”, ma straordinariamente attuali. È stata una cucina ancestrale ma quanto mai attuale quella che ha animto lo stand della Regione Toscana alla BIT a Milano, per celebrare l'accordo di collaborazione tra Toscana promozione turistica (Tpt) e la Macedonia centrale-Penisola Calcidica, Macedonia orientale-Tracia e Unione municipalità Isole Ionie. Un viaggio con Vetrina Toscana alle radici della cucina mediterranea con un menù costruito a 4 mani e raccontato da due donne chef: la toscana, Mariella Lencioni, presidente dell’Associazione Cuochi di Lucca e la greca Yota Koufadaki, dello storico ristorante, Boukadoura, nella penisola Calcidica, interpreti entrambe delle tradizioni culinarie e con grandi esperienze internazionali. 

Protagonisti di questo vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo alle origini del gusto sono stati olio, vino e miele, prodotti antichi che, in entrambe le culture, hanno assunto una rilevanza fondamentale e che sono importanti elementi della dieta Mediterranea. Per i Greci il miele aveva addirittura un'aura di sacralità e il suo utilizzo viene attestato non solo dall'archeologia, ma anche da fonti autorevoli come Omero che descriveva la raccolta del miele selvatico, mentre Pitagora lo considerava il segreto di una lunga vita, Aristotele lo definiva una sostanza “che cade dall’aria”. Proprio il “miele di Aristotele”, prodotto nella Penisola Calcidica sin dai tempi del filosofo, ha rappresentato la Grecia nel banchetto-incontro con l'etruria, con la Toscana, insomma. 

A raccontare la Toscana del miele ci ha pensato Francesca Buonagurelli, produttrice a Barga, in Garfagnana (Lucca), di miele di castagno prodotto in altura da api che raccolgono il polline da castagni leggendari, alcuni dei quali hanno un’età di ben 4 secoli.

In Grecia l’arte della vinificazione era considerata lo spartiacque tra popolazioni barbare e civili, e gli Etruschi eccelsero nella produzione del nettare di Bacco. La presidente del Consorzio dei 6 vini autoctoni di Cefalonia, Ioanna Charitou, ha raccontato alcuni dei vini tra i più antichi d'Europa, mentre a rappresentare la Toscana è stata l'Ansonica del Giglio, millenario vitigno che fu introdotto grazie all’espansione dei Greci nel Mediterraneo.

Il menù è stato, come ovvio, un gioco di rimandi, tra diversità e assonanze, di piatti che raccontano radici ma che sono estremamente attuali: dai Dolmadakia, involtini in foglia di vite serviti con yogurt greco, ai crostini di farina di farro con olive o formaggio di capra, dalla Trahanopita, pita ripiena con trahanas (grano duro), feta, porri ed erbe aromatiche, all'Aruspicina, tipica salsiccia del Casentino al profumo di finocchio che prende il nome dall'arte divinatoria caratteristica degli Etruschi. Un interessante parallelismo tra la Fasolada greca, tipica zuppa di fagioli, servita con le olive greche varietà Calcidica e olio extravergine d'oliva, e la zuppa con Farro della Garfagnana Igp, fagioli dall’occhio, fave, ceci ed erbette aromatiche. Dulcis in fundo: necci con ricotta, castagnaccio, buccellato e Sousamopita con miele, il tutto accompagnato dai vini del Consorzio Vini autoctoni di Cefalonia e del Consorzio del Nobile di Montepulciano.

A suggellare questa sorta di patto della tavola, alla Bit la Toscana ha apposto un'altra importante firma, quella dell’accordo con Gran Canaria con una degustazione con rum delle Canarie accompagnato da biscotti toscani della tradizione. A completare il programma enogastronomico della BIT, organizzato da Toscana promozione turistica, c'è stata la degustazione delle eccellenze agroalimentari del Distretto rurale della Toscana del Sud: 20 produttori che si sono uniti per la crescita dei territori della provincia di Arezzo, Grosseto, Livorno e Siena, in un progetto guidato dalla Strada del vino nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese. Martedì 13 degustazioni a base dei prodotti a denominazione in collaborazione con l'Unione regionale cuochi toscani.

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