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AquaFarm, le imprese ittiche italiane fatturano 500 mln

Nel 2021 l'acquacoltura nazionale ha prodotto per 180 mila tonnellate

Nel 2021 l'acquacoltura in Italia ha "sfornato" 180 mila tonnellate di prodotti ittici considerando la piscicoltura e la molluschicoltura per un fatturato che si è attestato a circa 500 milioni di Euro. Sono questi i dati consolidati dell'Api, Associazione piscicoltori italiani, diffusi in occasione dell'apertura alla Fiera di Pordenone, della sesta edizione di AquaFarm, NovelFarm con il settore AlgaeFarm, le tre manifestazioni internazionali che si chiudono oggi e fanno il punto sullo stato del settore e sulle prospettive delle produzioni alimentari, con focus sull'allevamento di specie acquatiche, coltivazione di alghe, colture in ambiente controllato e vertical farming.

Tra gli altri dati emerge che l'Italia è leader europeo nella produzione di caviale di storione, con più di 55 tonnellate immesse sul mercato nel 2021. I siti produttivi della piscicoltura sono concentrati per il 60% al Nord, il 15% al centro e il 25% al Sud, e sono 25 le specie ittiche allevate in ambienti diversi: acqua dolce, lagune (acque salmastre), mare con un'ampia diversificazione e biodiversità in linea con le strategie espresse dall'Ue.

I dati relativi al 2021 indicano che la piscicoltura nazionale ha prodotto 62.150 tonnellate, comprese le produzioni di vallicoltura e delle acque salmastre delle zone costiere di transizione, cui si aggiungono le produzioni degli avannotti e di specie eurialine (orata e spigola) e degli impianti specializzati nella produzione di uova embrionate di salmonidi d'acqua dolce. Secondo Api, il pesce più allevato è la trota: parliamo di 35 mila tonnellate, che vengono esportate per oltre un terzo della produzione. Seguono orata e spigola, con circa 17 mila tonnellate. L'Italia, inoltre, produce 130 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate.

Dal 2014 al 2019 il numero di addetti dell'acquacoltura ha segnato una crescita del 13% mentre la pesca mostra da vari anni una diminuzione del numero degli occupati (5%).

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EFA News - European Food Agency
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