Russia-Ucraina, di nuovo a rischio l'accordo sul grano
Scade il 19 marzo ma Mosca ritiene "inopportuna" la proroga: al centro l'export dei fertilizzanti russi
Doveva scadere il 19 novembre, ma poi è stato prorogato di 120 giorni ossia fino al 19 marzo (vedi Efanews dal titolo Prorogato di 4 mesi l'accordo sul grano ucraino). Adesso, avvicinandosi la nuova data per il rinnovo, l'accordo sul grano tra Russia e Ucraina rischia di saltare del tutto. La Russia infatti ha dichiarato che ritiene "inopportuno" prorogare l'accordo sui cereali del Mar Nero. A meno che, secondo fonti internazionali, non vengano revocate le sanzioni che colpiscono le sue esportazioni agricole e non vengano risolte "altre questioni".
In realtà, sono proprio le "altre questioni", più ancora che le sanzioni, a bloccare Mosca. Parliamo soprattutto delle esportazioni agricole russe, che però non sono state esplicitamente prese di mira dalle sanzioni occidentali. Secondo Mosca tuttavia blocchi ai pagamenti, alla logistica e alle assicurazioni costituiscono un "ostacolo" alla possibilità di esportare i propri cereali e fertilizzanti. Giusto ieri 16 febbraio l'Europarlamento ha esortato la Commissione Europea a garantire l'approvvigionamento di fertilizzanti, chiedendo una strategia a lungo termine sia sui fertilizzanti sia sui nutrienti del suolo entro giugno 2023, che porti guarda caso ad "una minor dipendenza dai 'regimi autocraticiì" (vedi Efanews dal titolo Fertilizzanti: l'Europarlamento chiede autonomia e prezzi più bassi).
La questione del rinnovo dell'accordo sul grano insomma, questa volta sembra ben più complicata, ancorata com'è a qualcosa di più ingarbugliato che non la "semplice" ritorsione contro le sanzioni. Tanto che si è mosso addirittura l'Onu che, secondo il portavoce del segretario generale Stephane Dujarric, continua a lavorare per rimuovere gli ostacoli all'esportazione di fertilizzanti e prodotti alimentari russi. "L'Onu -spiega Dujarric- continua a impegnarsi per attuare pienamente la parte rimanente del memorandum d'intesa, in particolare sulla questione dell'ammoniaca e sull'esportazione di grano e fertilizzanti russi".
Inoltre Dujarric ha affermato che l'Onu, attraverso il lavoro del Ccm, il Centro di coordinamento congiunto, si sta impegnando con tutte le parti coinvolte nell'iniziativa del Mar Nero, risolvendo eventuali contraddizioni che possono sorgere durante il lavoro del Ccm. Sulla questione sempre più spinosa è intervenuto anche il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths secondo cui i fertilizzanti russi dovrebbero poter essere esportati attraverso l'accordo Onu-Russia sui cereali, poiché i Paesi del sud ne hanno bisogno. Pronta la risposta del viceministro degli Esteri russo, Sergey Vershinin che, in un'intervista televisiva, ha dichiarato che senza risultati tangibili sull'attuazione del memorandum, sull'effettiva rimozione delle restrizioni alle sanzioni sulle esportazioni agricole russe, il concetto dell'accordo sul pacchetto di Istanbul e l'estensione del documento sono poco utili.
L'accordo sui cereali, firmato dai rappresentanti di Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite il 22 luglio 2022, prevede l'esportazione di cereali, alimenti e fertilizzanti ucraini attraverso il Mar Nero da tre porti, tra cui Odessa. Ripetiamo, l'accordo scadeva a novembre 2022, ma prevedeva una proroga automatica di 120 giorni se nessuna delle parti avesse sollevato obiezioni. Ricordiamo che l'Iniziativa del Mar Nero per i cereali, firmata dalla Russia e dall'Ucraina a luglio 2022, ha creato un corridoio di transito marittimo protetto progettato per alleviare la carenza di cibo a livello globale, consentendo la ripresa delle esportazioni da tre porti dell'Ucraina: Chornomorsk, Odessa e Yuzhny/Pivdennyi.
Un nuovo blocco avrebbe un impatto forte sulle esportazioni ucraine. Il premier Zelensky e l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield, già a gennaio scorso hanno accusato la Russia di aver deliberatamente bloccato le ispezioni per rallentare le spedizioni di grano nel tentativo di screditare l'Iniziativa del Mar Nero (vedi Efanews dal titolo Russia accusata di ritardare le spedizioni di grano), riducendo di fatto di un terzo le esportazioni alimentari dell'Ucraina che, finora, ha esportato quasi 15,6 milioni di tonnellate di grano nel 2022/23, con un calo del 30,8% rispetto ai 22,5 milioni di tonnellate esportati nella stessa fase della stagione precedente.
EFA News - European Food Agency