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CLARA MOSCHINI

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Scoppia la pace tra Cipriani e Lvmh

Dopo anni di lotte legali sta per essere firmato l'accordo tombale per le future collaborazioni

È scoppiata, improvvisa a dire il vero, la pace tra Cipriani e il gruppo Lvmh di Bernard Arnault. Dopo una lunga disputa legale in cui il gruppo francese è sempre stato in vantaggio (ha vinto 27 cause su 28), adesso è calata la pietra tombale sull’utilizzo del marchio per gli hotel e i ristoranti di lusso con i due gruppi che si apprestano a firmare una transazione su tutte le azioni legali. Un accordo che, tra l'altro, porrebbe le basi per future collaborazioni.

A fare da mediatore in questo affaire di lusso ci sarebbe il direttore generale di Lvmh, Toni Belloni che avrebbe trovato l'accordo con l’ad del gruppo, Giuseppe Cipriani, nipote dell'omonimo fondatore e figlio di Arrigo Cipriani. In base all'intesa, l’Hotel Cipriani di Venezia, fiore all’occhiello di Belmond, resterà l’unico al mondo con tale nome. Dal canto suo, il gruppo Cipriani potrà continuare ad espandere le attività di hospitality e ristorazione nelle più prestigiose località del mondo. 

Il gruppo francese, in base all'intesa raggiunta, sarebbe il proprietario del marchio in Europa: concederebbe, di fatto, una licenza di lungo termine alle attività che gli italiani già gestiscono nel Vecchio Continente. Per quanto concerne, invece, i ristoranti di New York, Las Vegas, Dubai, Abu Dhabi e Hong Kong sarà il gruppo Cipriani a regnare sovrano sul proprio nome. Inoltre se la società che fa capo alla famiglia italiana volesse lanciare nuove iniziative, Belmond sarà disponibile a partecipare allo sviluppo del marchio valutando, di volta in volta, se rilevare una partecipazione nei nuovi progetti.

L’accordo tombale non prevede nessun conguaglio in denaro, ma solo un segretissimo e dettagliatissimo patto per gestire le attività che sono già in essere nei rispettivi territori e per pianificare le prossime aperture che i Cipriani starebbero programmando a Marbella, Punta del Este e Jeddah. 

La querelle risale a molti anni fa, ancora prima dell'acquisizione di Belmond da parte di Lvmh: il punto nodale è sempre stato l'utilizzo del nome, del marchio di famiglia. La lite ha avuto il suo apice nel 2018 quando Lvmh ha rilevato per oltre 3 miliardi di Euro la catena di alberghi e viaggi di lusso Belmond, che aveva comprato l’hotel e il bar di Venezia da Arrigo Cipriani, figlio del fondatore Giuseppe e padre dell’attuale ad del gruppo, anche lui Giuseppe Cipriani. Lvmh, acquistando la proprietà degli storici locali, aveva di fatto rilevato anche il nome della famiglia come marchio: da lì è scoppiata una battaglia legale sull'utilizzo e sulla proprietà del nome Cipriani, anche nei confronti delle altre attività del gruppo, come i club di lusso chiamati Casa Cipriani.

Nel 2021, la situazione si aggrava quando Lmvh-Belmond apre il ristorante Cipriani-Saint Tropez sulla Costa Azzurra: senza dire niente ai Cipriani, il nuovo locale è subito giudicato troppo simile all’Harry’s Bar di Venezia, con tanto di sedie, carpaccio e Bellini in perfetto stile lagunare. Anche in questo caso, adesso cala la pietra tombale: il ristorante sarà gestito dai francesi (tramite Belmond) fino a fine del 2023, poi anche il gruppo Cipriani dovrebbe essere coinvolto.

"L'accordo con Giuseppe Cipriani e la sua famiglia segna l'inizio di una nuova era per Belmond e il Gruppo veneziano -spiega Roeland Vos, amministratore delegato di Belmond-. Siamo molto orgogliosi dell'Hotel Cipriani, il nostro hotel mitico a Venezia, il suo luogo magico e le esperienze uniche che e' in grado di offrire ai suoi ospiti. Siamo lieti che la famiglia possa continuare con successo l'attività nel mondo dell'hospitality di alta qualità".

"Siamo grati a Belmond e al signor Arnault per l'apertura dimostrata nel trovare una soluzione a questo lungo contenzioso -sottolinea Giuseppe Cipriani, amministratore delegato del Gruppo-. La nostra famiglia è' presente nell'hospitality di alta qualità sin da quando mio nonno ha iniziato la sua attività a Venezia nel 1931. Mio padre Arrigo, i miei due figli ed io siamo riusciti a costruire sulla tradizione di Venezia e sull'eccezionale gastronomia italiana dando loro notorietà e desiderabilità mondiale. Siamo felici di poter continuare a sviluppare il nostro business di famiglia in un contesto legale chiaro".

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EFA News - European Food Agency
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