Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Oltre 750 mila Euro per Ittinsect, la startup del biomangime per acquacoltura

Cdp, LVenture Group e Regione Lazio sostengono l'azienda romana che sviluppa proteine alternative

Mentre gli esperti si lamentano o protestano contro le nuove frontiere del cibo, prima fra tutte quella degli insetti negli ingredienti, c'è chi, come Itinsect, fa di questo new deal un passaggio fondamentale per lo sviluppo futuro. E così, la startup biotech Ittinsect-Feed for the Ocean che, a dispetto del nome ha sede a Roma, ha chiuso il suo primo round da 625 mila Euro con Cdp Venture Capital e LVenture Group. 

La startup che ha sviluppato un’alternativa sostenibile al mangime per l’acquacoltura ha visto partecipare al round Cdp Venture Capital sgr, attraverso il Fondo Acceleratori, il fondo norvegese Katapult Ocean, il portoghese Indico Capital Partners, LVenture Group e due angel investor. L'investimento si somma a una serie di premi e finanziamenti pubblici da parte, fra gli altri, della Regione Lazio, che portano la raccolta completa della startup ad oltre 750 mila Euro.

Il round è la prima tappa del percorso di Ittinsect, che ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento europeo per lo sviluppo di proteine alternative attraverso la valorizzazione di sottoprodotti attraverso processi biotech. L’azienda, attiva a livello nazionale ed europeo, è stata accelerata da Zero, l’acceleratore cleantech lanciato da Cdp Venture Capital ed Eni insieme a LVenture Group ed Elis.

Entro la fine del 2023 Ittinsect avrà prodotto e consegnato 1.500 tonnellate di mangime sostenibile e ad alte prestazioni nutritive per l’acquacoltura: secondo le prospettive da attuare anche in relazione ai finanziamenti ottenuti, l’azienda amplierà l’offerta di prodotti già esistenti, quelli per trote e storioni, con mangimi per pesci di mare quali spigole e orate, e nuovi ingredienti funzionali per l’inclusione in mangimi per altre specie di pesce, tra cui salmoni e tilapia.

Ittinsect produce mangimi ad alta efficienza nutritiva attraverso il trattamento biotecnologico di nuovi ingredienti inclusi insetti, microalghe e sottoprodotti agricoli: l’obiettivo della società è sostenere gli itticoltori nella produzione di un pesce a impatto zero sull’ambiente marino, ovvero senza pescare pesce dal mare per produrre mangimi. 

“Il team ed io abbiamo molta stima degli investitori -spiega Alessandro Romano, ceo e fondatore di Ittinsect-. Ognuno di loro ha grande competenza nel suo campo e nel suo mercato di riferimento. Lavorando in sinergia hanno avuto e continueranno ad avere un ruolo importante nella crescita di Ittinsect. Tutti noi lavoriamo con un obiettivo preciso: rendere l’acquacoltura indipendente dalle risorse marine, e quindi ancora più sostenibile di quanto già non sia. Siamo emozionati di accogliere i nuovi investitori a bordo del nostro viaggio verso l’acquacoltura a impatto zero sul mare”.

“Se vogliamo che la farina di insetto sia adottata su grande scala c’è bisogno di un notevole miglioramento nella sua digeribilità e biodisponibilità -sottolinea Ross Brooks, partner del fondo norvegese Katapult Ocean, il più attivo impact investor al mondo-. Ittinsect affronta direttamente questa sfida con il suo esclusivo trattamento biotecnologico che rende la farina di insetti un valido sostituto alla farina di pesce nei mangimi per l’itticoltura in Europa e non solo".

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EFA News - European Food Agency
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